Al Museo Le Carceri di Asiago vanno in mostra più di settanta opere rappresentanti una stagione artistica molto particolare del panorama italiano nell’esposizione I pittori della realtà. Tra antico e moderno.
Contro il modernismo
La mostra, curata da Vittorio Sgarbi con Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari e visitabile fino all’1 ottobre, pone al centro le opere dei cosiddetti Pittori moderni, cioè un gruppo di artisti che tra il 1947 e il 1949 ripresero la tradizione caravaggesca, quella spagnola e fiamminga per scagliarsi contro gli esiti del modernismo.
In esposizione si possono ammirare opere di Gregorio Sciltian, Pietro Annigoni, Xavier e Antonio Bueno, Alfredo Serri, Giovanni Acci e Carlo Guarnieri. A completare l’esposizione sono poi due capolavori di Giorgio de Chirico.
Nella mostra viene fatto anche un confronto con i moderni, opere di artisti antichi del Seicento e Settecento.
“Una festa. È stata l’ultima festa della pittura italiana. I Pittori moderni della realtà, con un bellicoso manifesto programmatico, affrontarono la questione stabilendo un fronte di ‘resistenza’. Estetica ed etica, prima che politica. Aderirono con convinzione, partecipando alle cinque mostre in cui si consumò la loro esperienza comunitaria, tra 1947 e 1949. La loro ispirazione era Caravaggio, il valore della composizione e quel ‘ritorno al mestiere’ teorizzato da Giorgio de Chirico”, ha spiegato Vittorio Sgarbi.
Sei sezioni
La rassegna è suddivisa in sei sezioni.
La prima è dedicata a Pietro Annigoni e ai suoi disegni che seguono la scuola toscana, con l’opera più rappresentativa Ritratto della regina Elisabetta II autografa realizzata con il suo allievo Romano Stefanelli.
La seconda sezione riguarda l’artista dalle origini russe Gregorio Sciltian e le sue opere dai chiari rimandi caravaggeschi, con le sue nature morte cariche di dettagli e richiami fiamminghi e spagnoli.
La terza è incentrata sui fratelli Bueno, arrivati a Firenze nel 1940 dalla Spagna e rimasti nel capoluogo fiorentino fino all’entrata in guerra dell’Italia, con le loro opere apprezzate da Sciltian e de Chirico.
La successiva sezione è chiamata I Pittori moderni della realtà 1947-1949 in cui si approfondiscono le ricerche fatte dagli artisti, mentre la quinta approfondisce la relazione dei pittori moderni con la realtà del padre della Metafisica de Chirico.
L’ultima sezione esplora i diversi percorsi degli artisti, tutti diversi e autonomi tra loro. All’interno delle varie sezioni sono messe a confronto le opere dei moderni con quelle seicentesche ed settecentesche.
I Pittori della realtà. Tra antico e moderno è visitabile presso il Museo Le Carceri di Asiago fino a domenica 1 ottobre.