Gli opposti si attraggono, così recita un noto proverbio. Ma sarà davvero così? Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour, la risposta è no, anzi. La regola d’oro nello scegliere un partner segue un altro proverbio: chi si somiglia si piglia.
Tratti simili…
Il team di scienziati ha esaminato centinaia di ricerche riguardanti coppie eterosessuali dal 1903 ad oggi, analizzando 22 tratti e il loro grado di somiglianza o dissomiglianza. I ricercatori hanno poi svolto una nuova analisi di 133 tratti in quasi 80 mila coppie eterosessuali del Regno Unito.
Visto che il comportamento può diverso per le coppie dello stesso sesso, gli scienziati stanno esaminando le coppie omosessuali separatamente.
I risultati parlano chiaro. La maggior parte delle coppie condividevano una serie di caratteristiche come l’orientamento politico e la fede, il livello d’istruzione e alcuni punti di Quoziente Intellettivo. Anche i fumatori incalliti, bevitori accaniti o gli astemi tendono a fare coppia con persone che hanno le stesse abitudini.
Secondo lo studio, altri tratti in comune tra le coppie sono un simile anno di nascita, ma anche il numero dei partner sessuali avuti e il fatto di essere stati allattati al senso da bambini.
… e caratteristiche opposte
Le coppie quindi si assomigliano, sì, ma non in tutto e per tutto. Caratteristiche come l’altezza, il peso, problemi medici e tratti della personalità variavano tra le coppie. Secondo la ricerca, per esempio, non è detto che gli estroversi scelgano un partner estroverso.
Nel caso di coppie con caratteristiche opposte, le relazioni tendono ad essere deboli e incerte: è stato riscontrato in coppie formate da una persona mattiniera e l’altra più notturna, nei mancini con i destrorso e nelle persone che tendono a preoccuparsi con quelle che non lo sono.
“Anche nelle situazioni in cui ci sembra di avere una scelta sulle nostre relazioni potrebbero esserci dei meccanismi dietro le quinte di cui non siamo pienamente consapevoli”, ha spiegato la dottoranda Tanya Horwirz, dottoranda della University of Colorado Boulder e prima autrice della ricerca.
“Gli accoppiamenti basati su linee comuni potrebbero avere conseguenze future. Per esempio se le persone alte si accoppiano con altre persone alte e quelle basse con altre persone basse, le generazioni future potrebbero contare più individui agli estremi della distribuzione dell’altezza della popolazione. Lo stesso vale per le abitudini sociali e altri tratti”, hanno aggiunto i ricercatori.