Meta introduce abbonamenti per togliere la pubblicità

da | Nov 10, 2023 | Scienze e Tecnologia

Era già stato anticipato dal Wall Street Journal e dal New York Times e ora ne abbiamo la conferma. Meta ha introdotto dei piani di abbonamenti per gli utenti che non vogliono vedere la pubblicità su Facebook e Instagram.

Gli abbonamenti

Alcuni utenti hanno già visto comparire nell’applicazione di Facebook o Instagram un avviso che li invita a sottoscrivere un abbonamento per non vedere più comparire sui loro feed inserzioni.

Il prezzo dell’abbonamento, che è unico e vale su entrambe le piattaforme, varia a seconda se si sottoscrive dal web o dall’app. Dal web è inferiore con un costo di 9,99 euro al mese, mentre per l’app è di 12,99 euro, un prezzo più alto perché comprende anche la quota trattenuta da Apple e Google. C’è anche la possibilità di estendere l’abbonamento ad altri account aggiuntivi per 8 euro in più al mese.

Con l’abbonamento, gli utenti non solo non vedranno più pubblicità né su Facebook né su Instagram, ma i loro dati non saranno usati per le pubblicità.

“Le leggi stanno cambiando nella tua area geografica, pertanto abbiamo introdotto una nuova possibilità di scelta relativa al modo in cui usiamo le tue informazioni per le inserzioni”, si legge nella schermata dedicata agli abbonamenti.

Perché Meta ha introdotto gli abbonamenti

L’idea di introdurre piani di abbonamento è nata per via delle recenti direttive europee sulla privacy che, in sostanza, vietano a Meta di sfruttare i dati raccolti dagli utenti senza il consenso esplicito. Di conseguenza se un utente non dà il consenso esplicito al trattamento dei suoi dati, Meta gli mostra pubblicità irrilevanti e non targetizzate.

Introducendo questo tipo di abbonamenti, Meta credeva di poter “aggirare” la norma europea. Tuttavia, sembra che non sia proprio così.

Infatti il Comitato europeo per la Protezione dei Dati, che si occupa di garantire un’applicazione coerente e corretta della GDPR, ha chiesto al garante della privacy irlandese (Paese in cui l’azienda ha sede) di imporre a Meta un divieto all’utilizzo dei dati personali per alimentare la pubblicità comportamentale, cioè quelle inserzioni mirate basate sulle abitudini di navigazione dell’utente.

“I membri dell’EDPB sono a conoscenza di questo piano da settimane e noi eravamo già pienamente impegnati con loro per arrivare a un risultato soddisfacente per tutte le parti. Questo sviluppo ignora ingiustificatamente questo attento e solido processo normativo”, ha dichiarato un portavoce di Meta a The Register.