A seguito di un’indagine, il 5 dicembre il Virginia Museum of Fine Arts (VMFA) ha annunciato di aver restituito 44 opere d’arte antica che erano state saccheggiate o rubate dall’Italia, Egitto e Turchia, entrate poi nella sua collezione tra gli anni Settanta e gli anni Novanta.
L’indagine, condotta dall’Ufficio del Procuratore Distrettuale di Manhattan e dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, ha rivelato che le opere sono state rubate nell’ambito di quello che il museo ha definito “una cospirazione criminale internazionale che coinvolge trafficanti di antichità, contrabbandieri e mercanti d’arte”.
Le opere restituite
Gli oggetti restituiti comprendono una figura in bronzo risalente a circa 2.500 anni fa, un fiasco di vino italiano in terracotta risalente al 330 a.C. e un contenitore per cosmetici a forma di divinità dell’antico Egitto.
Gli oggetti sono stati sequestrati dalle autorità statunitensi il 30 novembre. Dei 44 artefatti, una statuetta verrà ridata all’Egitto, tre monete alla Turchia, mentre il resto sarà restituito all’Italia. Uno di questi artefatti italiani è un guerriero etrusco rubato nel 1963 direttamente dalla sue esposizione al Museo Civico Archeologico di Bologna.
“Il museo prende sul serio e risponde a tutte le richieste di restituzione di opere della nostra collezione”, ha dichiarato il direttore e amministratore delegato del VFMA Alex Nyerges in un comunicato stampa. “Questa non è semplicemente una nostra policy. È la cosa giusta da fare. Sosteniamo pienamente la decisione di rimpatriare queste 44 opere d’arte antica”.
Le indagini
Le indagini sono iniziate lo scorso maggio con un’inchiesta partita dal Procuratore Distrettuale. Inizialmente riguardavano solo 28 oggetti della collezione del museo americano.
Tuttavia le indagini si sono allargate dopo che una lunga serie di documentazioni di vario tipo, tra cui ricevute di vendita, cataloghi e corrispondenze, ha fornito prove di altre 29 opere di origine sospetta, potenzialmente legate al saccheggio e traffico di opere d’arte.
Successivamente il VMFA stesso ha fornito ulteriori informazioni riguardo altri oggetti che riteneva meritevoli di indagine, arrivando ad un totale di 61 pezzi.
Le prove “non lasciano dubbi sul fatto che il museo non abbia un titolo chiaro per queste 44 opere d’arte antica”, ha affermato il curatore capo del VMFA Michael R. Taylor nel comunicato stampa. “Il museo ha consegnato in sicurezza i 44 oggetti all’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, che ne faciliterà la restituzione all’Italia, all’Egitto e alla Turchia”.