Una storia di vendetta, di amicizia e di infanzia rubata a metà tra thriller e noir. Eravamo bambini, il nuovo film di Marco Martani ispirato liberamente alla pièce teatrale Zero di Massimiliano Bruno, arriverà al cinema dal 21 marzo.
La trama di Eravamo bambini
Il film è basato sul monologo di Massimiliano Bruno, di cui è anche co-sceneggiatore assieme al regista Martani, e conta su un cast corale che comprende Lorenzo Richelmy, Alessio Lapice, Lucrezia Guidone, Giancarlo Commare, Francesco Russo, Romano Reggiani e Massimo Popolizio.
Ambientato in un tranquillo paese della costa calabrese, un trentenne pacifico viene arrestato per aver minacciato con un coltello un carabiniere. Durante l’interrogatorio dell’accusato, si intrecciano le storie di altri quattro suoi coetanei, amici d’infanzia, tutti traumatizzati da un fatto di sangue a cui hanno assistito da bambini.
Gianluca (Lapice) è un poliziotto che non riesce a controllare le sue reazioni, Walter (Richelmy) è una rockstar che esorcizza i suoi demoni cantando sul palco, Margherita (Guidone) è una giornalista che si dedica da una parte al fratello minore Andrea (Reggiani) tossicodipendente ma dall’altra parte con relazioni sentimentali altamente instabili.
Un messaggio di uno di loro rompe la quotidianità perché manifesta l’intenzione di volere tornare nel paese calabrese per cercare vendetta. Gli amici lasciano subito le loro vite “interrotte” per raggiungerlo ed impedirgli di fare qualche sciocchezza.
Generazioni a confronto
“È una storia che attraverso il concetto di genere ci ha permesso di lavorare su una tematica che ci stava a cuore: le generazioni a confronto, il modo in cui le vecchie generazioni hanno schiacciato le nuove”, ha spiegato il regista Martani. Eravamo bambini si sviluppa su tre diversi piani temporali che si intrecciano per creare una storia unica. Questo, aggiunge Martani, “ci ha permesso di raccontare personaggi così estremi mostrandone anche le fragilità”.
“La violenza c’è e c’era quando ero piccolo. Sono nato nel 1970 in un quartiere che adesso è molto carino, ma allora dovevano venirmi a prendere, perché compagni e camerati si ammazzavano di botte per strada. La violenza quindi l’ho vista quando avevo 6, 7, 8 anni, e ricordo che dicevo: ‘Ma com’è possibile? Io non ce l’ho questa cosa dentro’.
“Poi andando avanti, più cresci, soprattutto se sei maschietto, e più questa violenza ti arriva addosso, e ti ritrovi a 14 anni che ti devi difendere semplicemente perché sei in sovrappeso e ti chiamano cicciabomba cannoniere, e quindi tutti noi cresciamo in un mondo in cui ci sono azioni e reazioni, violenze e contro-violenze. Alcuni porgono l’altra guancia, altri invece reagiscono. Adesso ci sono anche i social che fanno in modo che tu possa vedere la morte e la violenza in continuazione, spesso grazie a video di 7,8 secondi”, ha raccontato a Coming Soon Massimiliano Bruno.
Eravamo bambini è prodotto da Minerva Pictures e Wildside in collaborazione con Vision Distribution.