Il Corvo torna al cinema a distanza di 30 anni dall’uscita nelle sale. La storia del vendicatore urbano viene riproposta in un remake la cui uscita è prevista per agosto 2024. La produzione ha diffuso un trailer che accresce non poco l’aspettativa e che, su YouTube, ha già registrato milioni di visualizzazioni. Attore protagonista del kolossal, per la regia di Rupert Sanders, è Bill Skarsgard, mentre a completare il cast contribuiscono la cantautrice britannica FKA twigs, Danny Huston e Isabella Wei. La sceneggiatura sarebbe fedele al fumetto cui s’ispira (nato nel 1989 dalla penna di James O’Barr), il quale narra le imprese di Eric, che, dopo essersi reso testimone del brutale assassinio dell’innamorata, ne vendica la morte.
Nella prima trasposizione l’attore morì sul set
Dura, per Skarsgard, raccogliere il testimone di Brandon Lee, protagonista della prima trasposizione. quest’ultimo è passato ai posteri quale leggenda incontrastata. Non fu la sola bravura a valergli la consacrazione, ma anche la tragica morte, avvenuta proprio sul set de Il Corvo, durante una scena ad alto tasso d’azione. Da una pistola non caricata a salve partì un colpo che si rivelò fatale. Inutile la corsa in ospedale, dove Lee spirò poche ore dopo. L’episodio destò nel pubblico un interesse tale, a tratti morboso, da far sì che la pellicola incassasse cifre astronomiche. Circa 170 milioni di dollari. Fu un fenomeno di costume di cui, a distanza di oltre tre lustri, giunge ancora l’eco.
Il pubblico contesta l’idea di un remake
Le polemiche sono giunte ancora prima del film, tanto che i “puristi” del genere ritengono licenziosa la scelta degli outfit troppo moderni del protagonista. O ancora, il trucco di Skarsgard sarebbe troppo simile a quello di Joker, quando sarebbe stato corretto conservare make up e look originali che, oltre ad essere iconici, identificano il personaggio di Eric. A esprimere disappunto è stato perfino Alex Proyas, regista del primo Il Corvo. Appena appresa l’idea di un remake del proprio successo, a mezzo social ha chiosato: “non era solo un film, Brandon Lee è morto realizzandolo, fu terminato comunque, fungendo da testimonianza della sua bravura e della sua tragica morte. È la sua eredità e dovrebbe rimanere tale”.
Chissà come abbia preso, il regista del kolossal in uscita, tutte queste boccature. Intanto gli ricordiamo che, come recita Il Corvo in una battuta celeberrima, “non può piovere per sempre”.