L’intelligenza di un cane è pari a quella di un bambino di due anni

da | Lug 11, 2024 | Attualità, Scienze e Tecnologia

L’intelligenza dei cani è cosa nota, ma in pochi sanno che gli scienziati hanno messo a punto un algoritmo che consente di rapportarla a quella umana; i risultati rivelano che, l’acume delle bestiole, è pari a quello di un bimbo di due anni. A rivendicare la scoperta è il professor Stanley Coren della University of British Columbia, le cui indagini non si sono limitate alla stima del QI canino, ma hanno altresì approfondito la capacità dei quattrozampe di memorizzare un massimo di 250 parole e contare fino a cinque. Non vi basta? Aggiungeteci che, i nostri pelosetti, sarebbero in grado di imbrogliare per trarne un utile. Occhietti dolci ed espressioni lacrimevoli sarebbero orientati a questo.

Spiccato senso dell’orientamento

E che dire del loro impareggiabile senso dell’orientamento che, in più occasioni, li ha resi protagonisti indiscussi della cronaca? Come dotati di una bussola interna, ritroverebbero la strada di casa anche a centinaia di chilometri da essa. “I cani sono intelligenti come noi umani – afferma Coen – hanno capacità mentali che equivalgono a quelle di un bambino di 2-2,5 anni. Ci sono vari tipi di intelligenza. Quella istintiva, che il cane ha di suo dalla nascita, quella adattiva, che equivale a quanto è bravo un cane ad imparare dall’ambiente intorno a lui per risolvere problemi, infine quella funzionale e di ubbidienza”. In conclusione, non manca neppure una chiosa relativa alle insospettate capacità mimiche di questi animali, modulate ad arte per persuadere, intenerire e commuovere: “hanno successo, quasi quanto noi, nell’arte dell’imbroglio”.

La classifica

E attenzione, se pensate che tutti gli esponenti della specie siano uguali, vi sbagliate: di razza in razza, le differenze non sono rintracciabili nelle sole abitudini e conformazioni, ma anche nel quoziente intellettivo, che, in alcuni esemplari, sarebbe più marcato: in cima al podio si posiziona il border collie, seguito da una medaglia d’argento di taglia inferiore: il barboncino. Non poteva mancare, al terzo posto, il pastore tedesco, reso noto da unità cinofile, cinema e tv. Seguono golden retriver, dobermann, cane pastore delle Shetland, labrador, bassett hound, beagle, pechinese, chow chow. L’indagine non mira a svilire i “non classificati”, comunque distinti dall’intelligenza che tiene alto l’onore dell’intera specie, bensì ad esaltare l’acume di alcune razze.

I cani educano i bimbi

Le sorprese non finiscono: i bimbi che crescono con un cane risultano più intellettualmente dotati. Oltre all’acume affinerebbero virtù quali empatia, senso di responsabilità e rispetto verso il prossimo. Qualità queste tutt’altro che in esubero, al giorno d’oggi.