La Via Appia riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO

da | Lug 31, 2024 | Attualità

Il Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO nell’ambito della 46sima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale riunito a Nuova Delhi, ha iscritto la Via Appia nella lista dei Patrimoni Mondiali, diventando così il 60° sito italiano riconosciuto dall’organizzazione.

Via Appia, Regina Viarum

Ad essere riconosciuta dall’UNESCO è il percorso integrale della Via Appia Antica che va da Roma a Brindisi e che comprende anche la variante traianea.

Capolavoro dell’ingegneria della civiltà romana, costruita con tecniche innovative, il tracciato fu avviato nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, per poi essere prolungato fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi.

Fonte: Selectitaly.com

Nata per esigenze militari, fin da subito l’arteria stradale diventò fondamentale dal punto di vista strategico, commerciale e culturale, diventando il modello di tutte le successive vie pubbliche dell’Impero Romano.

Come si legge nel dossier di candidatura, la Via Appia “esibisce ancora in molti tratti la perfezione tecnica delle pavimentazioni, la grandiosità dei ponti, delle sostruzioni, delle tagliate e delle innumerevoli altre opere infrastrutturali e di bonifica idraulica”.

La soddisfazione del Ministero della Cultura

Grande soddisfazione, naturalmente, da parte del Ministero della Cultura, che per la prima volta ha promosso direttamente la candidatura. Ma il riconoscimento è arrivato anche grazie al lavoro di squadra, che ha coinvolto 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città Metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, rappresentanze delle comunità territoriali, associazioni, nonché il Ministero degli Esteri e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede.

“Soddisfazione e orgoglio”, ha commentato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “L’UNESCO ha colto l’eccezionale valore universale di una straordinaria opera ingegneristica che nei secoli è stata essenziale per gli scambi commerciali, sociali e culturali con il Mediterraneo e l’Oriente”. Ora, ha detto il Ministro, si lavora alle candidature “per le ville-fattorie del Chianti, e per la cucina italiana”.