L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM, anche nota come Antitrust) ha avviato un’indagine conoscitiva sul mercato dell’editoria scolastica italiana al fine di “approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati interessati e una serie di criticità”.
Perché l’Antitrust ha avviato l’indagine
L’editoria scolastica è un mercato dal fatturato di all’incirca un miliardo di euro e riguarda 7 milioni di studenti e un milione di docenti. Ed è un mercato, le famiglie lo sanno, con una forte stagionalità nei primi giorni di settembre con la riapertura delle scuola, ed è concentrata nelle mani di pochi grandi gruppi editoriali.
A caratterizzare questo mercato vi è anche una dinamica molto particolare: “Chi sceglie i libri (docente) non ne sostiene i costi, chi li paga (famiglie e/o amministrazioni pubbliche) non li usa, mentre chi li usa (studenti) non li sceglie né li paga, secondo un modello di fatto assimilabile a quello dei medicinali soggetti a prescrizione”, si legge nel comunicato.
L’Antitrust, inoltre, indagherà sull’andamento dei prezzi e sui ritardi ricorrenti nell’approvvigionamento dei testi scolastici nonostante gli editori conoscano “con ampio anticipo l’entità della domanda da soddisfare”, nonché le dinamiche che riguardano il mercato dei libri usati. L’Autorità intende capire come si verifica “il susseguirsi di edizioni rinnovate con un medesimo titolo che rende più difficile la rivendita dei libri usati”.
Parallelamente all’indagine, l’Autorità ha aperto anche una consultazione pubblica (call for inputs). Tutti i soggetti interessati possono inviare entro 30 giorni all’indirizzo email IC57@agcm.it.
La soddisfazione delle associazioni dei consumatori
Soddisfazione dal Codacons per l’avvio dell’indagine dell’AGCM: “Fa bene l’Autorità a puntare il fato sul mercato dei libri di testo, un business da un miliardo di euro per gli editori. La spesa delle famiglie per l’acquisto dei libri scolastici aumenta di anno in anno e in base ai dati Istat nell’ultimo mese i prezzi dei testi sono rincarati del +4,9% su base annua, portando la spesa per i libri a raggiungere i 700 euro a studente per alcuni indirizzi di studio.”
“Ogni anno, attraverso piccole modifiche ai testi, una nuova prefazione, capitoli introduttivi, e cambiamenti minimi, si immette sul mercato un nuovo testo scolastico che deve essere acquistato per sostituire quello dell’anno precedente. Un danno per le famiglie che devono così acquistare un nuovo libro indicato dai professori, andando incontro ad una spesa aggiuntiva che porta il conto complessivo del caro-scuola a raggiungere, tra libri e corredo, la soglia dei 1.300 euro a studente”, conclude il Codacons.
Il sostegno all’indagine arriva anche da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, condannando anche la norma del 2020 che “per fare un favore ai librai, hanno danneggiato le famiglie, vietando alle grandi catene di supermercato e alle piattaforme digitali di poter fare sconti sui libri scolastici superiori al 15% del prezzo di copertina, anche sotto forma di buoni spesa”.