di Francesco Pigozzo e Daniela Martinelli
Si può (si deve!) discutere dei pregi e dei difetti dell’Unione Europea, ma non si può trattare la UE come il risultato naturale e necessario di una spinta storica all’unità politica degli europei che ha motivazioni e dinamiche molto più profonde, divenute sempre più possenti nell’ultimo secolo.
Nel nostro Virtual Learning Environment on Europeans’ Unity (VLEU*) proviamo a mettere a fuoco tali motivazioni e dinamiche, su cui è fondamentale riflettere per collocare in un contesto di lungo periodo il dibattito stesso attorno all’Unione Europea attuale, distinguendo tre piani di analisi fondamentali.
FATTORI STORICI CHE SPINGONO PER L’UNITÀ
Dal tardo Settecento all’inizio del XX secolo l’Europa, anzi il sistema europeo degli Stati era sotto molti punti di vista al centro della storia mondiale. Fu quella Europa a realizzare una prima ondata di globalizzazione – violentemente a proprio vantaggio, tanto che prese il nome di imperialismo colonialista.
E fu quella Europa a esportare o imporre in tutto il mondo una “modernità” che si fondava sulla rivoluzione industriale, che cambia in modo radicale il modo in cui gli esseri umani producono i loro mezzi di sostentamento e imprime un’accelerazione impressionante ai ritmi della storia; una “modernità” che si fondava sul modello dello Stato nazionale, che con la sua macchina burocratica accentra e organizza in modo possente le energie di vasti gruppi umani ma al contempo li rende estranei gli uni agli altri; una “modernità” che si fondava infine sull’ingresso di masse crescenti di individui nei processi storici attraverso concezioni e organizzazioni politiche che restano ancora oggi vive in ogni stato del mondo (liberalismo, socialismo, comunismo…).
*Il VLEU è curato personalmente da Daniela Martinelli e Francesco Pigozzo. L’accesso è libero e interamente gratuito, previa iscrizione con nome, cognome e indirizzo email. I dati forniti sono utilizzati esclusivamente per le finalità di utilizzo dei contenuti della piattaforma e non sono ceduti a terzi.