Frutto dell’intelligenza artificiale, i deepfake sono sicuramente croce e delizia dell’era digitale; se sfruttati con innocuità hanno la prerogativa di generare una risata, ma in alcuni casi possono rendersi motivo di angoscia in chi ne è vittima. Ma cos’è il deepfake? Generalmente si tratta di contenuti multimediali che hanno il potere di riprodurre le voci e i volti delle persone a scopo talvolta ingannevole. Ciò fa sì che il confine tra realtà e finzione diventi sempre più impercettibile, con conseguenze che è impossibile non considerare. C’è addirittura chi paventa che i deepfake comprometteranno le sorti dell’intera umanità causano gravi incidenti diplomatici. Ma pare sia possibile tirare un respiro di sollievo: esiste il modo di smascherare i video fittizi.
Un software innovativo
Un team di ricercatori dell’Università di Buffalo, guidato dall’esperto Siwei Lyu, ha sviluppato un software chiamato DeepFake-o-Meter, piattaforma open-source e accessibile a chiunque con una semplice registrazione, che permette di analizzare contenuti sospetti. Dai semplici utenti dei social alle forze dell’ordine ai giornalisti, tutti possono servirsi di questo programma caricando un audio, un’immagine o un video per sincerarsi della sua autenticità. Il processo di analisi del documento dura meno di un minuto. Invece di produrre una risposta binaria, sì o no, il DeepFake-o-Meter elabora una serie di possibilità, indicando la probabilità in percentuale che il contenuto sia stato generato da un’intelligenza artificiale e lasciando all’utente la decisione finale.
L’importanza dell’intuito
Intervistato sulla sua intuizione Siwei Lyu ha ribadito l’importanza dei progressi tecnologici nella lotta al deepfake, tuttavia ha fatto presente che la tecnologia è fallibile e che quindi l’intuito resta la principale risorsa cui affidarsi. È imperioso sviluppare uno spirito critico tale da interrogarsi se, quello di cui stiamo fruendo, sia un contenuto autentico o meno.
Le celebrità vittime del deepfake
Le celebrità che dall’avvento dell’intelligenza artificiale sono state prese di mira dal deepfake sono tante. Vediamone alcune: la prima vittima fu Gal Gadot, attrice protagonista di Wonder Woman. Ad ella seguirono Jessica Alba, Taylor Swift, Daisy Ridley. E che dire di Mara Venier, che in una campagna pubblicitaria, alla quale non prese mai davvero parte, fu affiancata da un altrettanto inconsapevole Elon Musk? Insomma agli impostori verrà meno la correttezza, ma non certo la fantasia.