Legambiente, 1 scuola 3 ha bisogno di interventi di manutenzione urgente e solo il 50% ha tutti i certificati di sicurezza

da | Ott 1, 2024 | Mondo Scuola

È una vera emergenza infrastrutturale nazionale quella fotografata dal rapporto Ecosistema scuola di Legambiente, giunto alla XXIV edizione e presentato a Napoli. Il rapporto sullo stato di salute dell’edilizia scolastica ha raccolto i dati del 2023 di 100 comuni capoluogo riguardanti gli oltre 7mila edifici scolastici di loro competenza: dalle scuole dell’infanzia alle primarie e secondarie di primo grado, con un bacino di oltre un milione e 300mila studenti.

I dati sull’edilizia scolastica di Legambiente

Secondo l’indagine, 1 scuola 3 ha bisogno di interventi di manutenzione urgenti, dato che si aggrava nel Sud e nelle Isole in cui il dato sale a 1 scuola su 2. Ci sono poi ritardi sul fronte della sicurezza: solo la metà delle scuole ha tutti i certificati di sicurezza, e 1 impianto sportivo su 4 necessita di manutenzione urgente.

È preoccupante poi leggere come il collaudo statico sia effettuato in media da 1 scuola su 2 ma non nel Sud, zona particolarmente soggetta ad eventi sismici, dove invece è presente solo nel 27,2% degli edifici.

Per quanto riguarda il certificato prevenzione incendi, le scuole del Sud sono più avanti (65,2%) rispetto la media nazionale (55,8%). Tuttavia le scuole al di sotto dei 10 alunni sono in deroga, “quindi, facilmente le scuole dei piccoli comuni; ma anche dove la situazione è migliore, per Legambiente non è accettabile che questi requisiti siano presenti al massimo nel 50% degli edifici scolastici. Dovrebbe essere obiettivo prioritario che il 100% delle scuole italiane presentasse tutte le garanzie di sicurezza”, afferma l’associazione.

I dati sui servizi

Il report ha analizzato anche lo stato di salute dei servizi essenziali di prestazione, i cosiddetti LEP previsti dall’autonomia differenziata, notando come i ritardi ci siano anche su questo fronte “come, per esempio, sull’innovazione digitale con poco più di 1 scuola su 2 che dispone di reti cablate e wi-fi”.

Le mense rimangono un servizio di qualità ma non ancora presente in tutto il Paese: la media nazionale è del 76,7%, ma nel Sud e nelle Isole le percentuali scendono a rispettivamente 54,3% e a 41,2%.

Il 79,9% degli edifici scolastici italiani presenta accorgimenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche, tuttavia negli edifici delle Isole la percentuale scende a 61%.

Per quanto riguarda la sostenibilità, nelle mense il 64,9% usa stoviglie monouso, solo il 20,9% degli edifici scolastici usa fonti di energia rinnovabili e di tutti gli edifici solo il 6,7% si trova in classe A.

Sul fronte dei trasporti, meno del 20% delle scuole dispone di un servizio di mobilità collettiva come gli scuolabus. Oltre il 70% delle palestre nei capoluoghi di provincia del Centro-Nord rimangono aperte oltre l’orario scolastico, ma ancora una volta la frequenza si riduce drasticamente “al 30,3% nelle Isole al Sud e ridimensionarsi a poco più del 40% nelle città del Sud e delle Isole”.

“Abbiamo scelto Napoli, capitale del Mezzogiorno, per evidenziare ancora una volta il divario tra Nord e sud del Paese in termini di edilizia e servizi scolastici, ma soprattutto per chiedere con atti concreti un’accelerata sul fronte della transizione ecologica ancora troppo timida in ambito scolastico dove assistiamo a ritardi, poca volontà politica e scarsa programmazione”, ha commentato Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania.