Aumentare di 5 euro il prezzo dei pacchetti delle sigarette per disincentivare l’abitudine al fumo e per sostenere con i ricavati il Servizio sanitario nazionale. Questa è la proposta lanciata dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) in occasione del lancio della campagna #SOStenereSSN, promossa da Aiom, Fondazione Aiom e Panorama della Sanità.
Una misura proposta durante una conferenza stampa al Senato che, se accolta, potrebbe generare 13,8 miliardi di euro per sostenere il Ssn, e che ha già ottenuto l’appoggio della vicepresidente del Senato Domenica Castellone, che ha annunciato emendamenti alla manovra che seguiranno questa direzione.
I dati italiani
Nel nostro Paese, il 90% delle diagnosi di cancro ai polmoni sono causate dal fumo della sigaretta, pari a quasi 40mila nuovi casi di tumore al polmone nel 2023.
In Italia, gli adulti fumatori tra i 18 e i 69 anni sono pari al 24,5%. Questa cattiva abitudine sta diventando sempre più diffusa nelle donne, a cui corrisponde un progressivo aumento della mortalità per carcinoma polmonare, con un eccesso di 16.036 morti – il 16% in più di quanto atteso.
In più, il 75-80% dei casi è diagnosticato in una fase già avanzata, riducendo così le probabilità di guarigione, costi elevati a livello individuale e un significativo impatto sul Sistema sanitario nazionale.
Oltre al tumore ai polmoni, il fumo “è fortemente associato anche alle neoplasie del cavo orale, gola, esofago, pancreas, colon, vescica, prostata e rene. È inoltre correlato a malattie cardiovascolari e respiratorie”, ha spiegato il presidente Aiom Francesco Perrone.
Per disincentivare al fumo – oltre alla proposta di aumentare i prezzi delle sigarette – la campagna #SOStenereSSN prevede la nascita di un sito dedicato, un opuscolo scaricabile e di uno spot con il coinvolgimento di istituzioni e testimonial.
Le sigarette sono più economiche in Italia
Il prezzo medio di un pacchetto di sigarette in Italia è più economico rispetto a molti altri Paesi del mondo. Nel 2021, infatti, un pacchetto costava circa 6 euro contro i 12 euro del Regno Unito, 9 in Francia, nei Paesi Bassi 6,90 euro, mentre in Polonia e Germania 6,46 euro. Solo in Spagna il prezzo è minore rispetto all’Italia con 5,54 euro a pacchetto.
Aumentare il prezzo delle sigarette sembra essere una strategia vincente per scoraggiare il tabagismo. “Anche la Banca mondiale considera l’aumento del prezzo tramite aumento della tassazione una delle più importanti strategie da attuare in un programma governativo di controllo del tabagismo. È stato calcolato che ad un aumento del 10% del prezzo corrisponda il 4% di riduzione dei consumi”, ha affermato Silvano Gallus, capo del Laboratorio di ricerca sugli stili di vita dell’Istituto Mario Negri.
L’appoggio della politica
La vicepresidente del Senato Castellone appoggia appieno la proposta, dichiarando che “Come rappresentante delle Istituzioni e soprattutto come ricercatrice oncologica ho presentato la scorsa settimana in Senato il mio emendamento per elevare il costo delle sigarette e dei prodotti da fumo”.
Sostegno anche dalla senatrice del Pd, nonché ex Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha affermato che sosterrà l’iniziativa “sia in Legge di bilancio sia sul piano politico e culturale”.