di Francesco Pigozzo e Daniela Martinelli
Secondo la lettera dei trattati europei, la Commissione europea deve rappresentare gli interessi dell’Unione nel suo complesso e agire per difenderli o perseguirli: ha il compito di proporre nuovi atti legislativi europei e poi di attuare quelli che vengono approvati, gestisce l’implementazione delle politiche e della spesa europea, rappresenta l’Unione sul piano economico a livello internazionale e può proporre ai capi di Stato e di governo singole modifiche dei trattati stessi.
IL DIRITTO DI INIZIATIVA LEGISLATIVA
Solo la Commissione ha il diritto di proporre atti legislativi all’interno dell’Unione, ma ognuno di essi è il frutto di un ampio processo di studio e di consultazione preventiva delle altre istituzioni pubbliche nazionali e regionali, di esperti di settore, rappresentanti delle organizzazioni economico-sociali, singoli portatori di interessi e, attraverso apposita piattaforma online, cittadini in generale. Il piano di lavoro annuale della Commissione è redatto collaborando anche con il Parlamento europeo. Inoltre, anche un milione di firme di cittadini dell’Unione provenienti da almeno sette Stati membri diversi può indirizzare la Commissione ad agire in un determinato settore.
RAPPORTI DI POTERE TRA ESECUTIVI
L’autonomia della Commissione, tuttavia, dipende soprattutto dalla misura in cui il suo Presidente e il collegio dei commissari interpretano la necessità, imposta dai trattati, di agire tenendo conto delle priorità d’azione concordate dai capi di Stato e di governo nazionale: è, questo, un terreno di scontro (o di controllo) politico fondamentale per comprendere le vicende dell’Unione Europea, perché determina di fatto l’esercizio del potere esecutivo europeo.
Un’interpretazione debole e tecnica del ruolo della Commissione riduce quest’ultima a una sorta di segretariato esecutivo degli equilibri di potere negoziale stabiliti a livello intergovernativo. Un’interpretazione forte e politica del ruolo della Commissione, invece, può determinare dinamiche di potere che rafforzano il ruolo legittimante del Parlamento, del dibattito politico e della rappresentanza democratica degli europei in quanto tali.
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