di Francesco Pigozzo e Daniela Martinelli
Fin dalla fondazione della prima Comunità europea, nel 1952, la Corte di Giustizia è una delle istituzioni fondamentali per l’integrazione europea. Sia perché incarna un potere giudiziario indipendente e compiutamente sovranazionale, non subordinato cioè alla mera cooperazione tra Stati nazionali; sia perché con le sue sentenze ha contribuito in modo decisivo a far avanzare l’integrazione.
Oggi si chiama Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ha sede a Lussemburgo e si compone di due sezioni: la Corte di giustizia e il Tribunale. Il suo compito generale è garantire l’interpretazione e applicazione univoca del diritto dell’unione sull’intero territorio.
IL TRIBUNALE
Il Tribunale si occupa dei ricorsi proposti da persone fisiche o giuridiche che vogliono ottenere risarcimento o annullamento di un atto dell’Unione oppure che vogliono denunciare la carenza di azione in un determinato ambito in cui l’Unione è competente.
Sempre il Tribunale si occupa anche di dirimere categorie specifiche di controversie come quelle che possono sorgere tra l’Unione e i propri impiegati o tra gli Stati membri e il Consiglio in materia di aiuti di Stato.
Il Tribunale è composto da un numero di giudici che è andato aumentando negli ultimi anni e che dal 2019 è fissato a 2 per Stato membro. Le cause sono gestite di norma da collegi di tre o cinque giudici, solo in determinati casi da giudici singoli o dalla grande sezione (15 giudici).
LA CORTE
Le sentenze del Tribunale possono essere impugnate davanti alla Corte di giustizia, ma non nel merito delle cause bensì solo se sollevano questioni di diritto. La Corte di giustizia, infatti, è l’organo supremo deputato a esprimersi sull’interpretazione delle norme europee.
Gestisce i ricorsi per annullamento o per denunciare carenza di azione quando sono promossi dagli Stati membri o da una delle istituzioni dell’Unione. Gestisce in modo esclusivo i ricorsi contro uno Stato membro che infrange gli obblighi derivanti dal diritto dell’unione: tali ricorsi possono essere promossi dalla Commissione europea o da un altro Stato membro.
Infine, ma bisognerebbe forse dire soprattutto, la Corte di giustizia fornisce chiarimenti che hanno valore giuridico circa la corretta interpretazione delle norme dell’Unione a qualunque giudice di diritto comune di qualunque Stato membro gliene chieda (rinvii pregiudiziali).
La Corte è composta da un giudice per ogni Stato membro più 11 avvocati generali che ne supportano il lavoro. La maggior parte delle cause sono gestite da collegi di tre o cinque giudici: solo cause particolarmente complesse o di particolare portata istituzionale vengono gestite in grande sezione (15 giudici) o addirittura in sezione plenaria.
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