La stretta attualità brulica di episodi legati al bullismo, i quali non di rado culminano con la tragedia. Abbiamo letto tutti del povero Leonardo, il giovane 15enne che si è tolto la vita perché vessato dai compagni di scuola. Casi come questo portano inevitabilmente a chiedersi quale sia il modo più opportuno di estirpare una piaga come il bullismo, riluttante a ogni rappresaglia. Ma inducono altresì a domandarsi, sul piano psicologico, quali siano le implicazioni a carico delle vittime. È questo un interrogativo che si è posto anche la scienza, salvo rispondersi attraverso un’accurata indagine pubblicata su BiorXiv.
Impatto sulla salute mentale
A condurla è stato un gruppo di scienziati irlandesi, che è giunto alle seguenti conclusioni: Il bullismo in adolescenza provoca, nel cervello di chi lo subisce, alterazioni diffuse che possono influire negativamente sulla salute mentale futura. Le esperienze ripetute di violenza verbale, fisica e psicologica ai fini di esclusione e prevaricazione hanno un impatto “visibile” su 49 regioni cerebrali, implicate nella memoria, nell’apprendimento, nella regolazione delle emozioni e nella percezione del movimento. Il team di psichiatri del Trinity College di Dublino ha coinvolto 2.094 ragazzi di tre gruppi di età (14,19 e 22 anni), che hanno accettato di sottoporsi ad esami di risonanza magnetica cerebrale (MRI) e hanno risposto a questionari sulle proprie esperienze di bullismo. In base alle risposte, a ciascuno è stato assegnato un punteggio di “vittimizzazione da bullismo”.
Maggiori sollecitazioni
Nelle vittime di bullismo si è riscontrato un impatto sul volume di specifiche aree cerebrali. Gli scienziati hanno osservato un’espansione delle regioni subcorticali del cervello, che informano la corteccia prefrontale, dalla quale giungono informazioni su ciò che sta avvenendo nell’organismo e nell’ambiente esterno. Per i profani, ciò significa che alla corteccia arrivano sollecitazioni più importune.
Difficoltà a regolare le emozioni
Tutto ciò si traduce nella difficoltà a regolare le emozioni. Le alterazioni nell’organismo non sono circoscritte a quanto sopra, poiché gli episodi di bullismo, nel malcapitato, determinerebbero una riduzione di volume dell’ippocampo, porzione dell’encefalo delegata alla memorizzazione e all’apprendimento. Secondo gli autori dello studio, questo potrebbe provocare alterazioni nella regolazione ormonale e nella gestione dello stress, nonché predisporre al rischio di sviluppare depressione. Tra i drammi peggiori del bullismo è che esso, ai danni della vittima, viene nel maggior numero dei casi perpetrato in età adolescenziale, fase importantissima dello sviluppo cerebrale; è facile perciò intuire quanto gravose possano essere le conseguenze.