Sono arrivate ad Asti alle sale espositive di Palazzo Mazzetti le celeberrime illusioni di Maurits Cornelis Escher, artista olandese nato nel 1898 a Leeuwarden che con i suoi mondi immaginifici ed impossibili ha conquistato il largo pubblico, con una mostra volta ad indagare il legame tra arte e scienza.
Cento opere e installazioni immersive
La mostra ospita oltre cento opere, tra cui alcuni dei suoi capolavori noti in tutto il mondo come Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956) e Metamorfosi II (1939).
Il percorso espositivo, suddiviso in otto sezioni, offre un’esperienza immersiva che copre tutta la sua carriera creativa. Dai suoi primi lavori ai viaggi in Italia fra le due guerre, dalle tassellature ispirate all’Alhambra alla metamorfosi, dai paradossi geometrici fino alla conquista del grande pubblico con il via al fenomeno culturale della “Eschermania”.
Ogni sezione è poi arricchita con spiegazioni didattiche, video ed ambienti interattivi per scavare ancora più nel profondo i temi centrali della sua arte come la matematica, la struttura dello spazio e naturalmente le illusioni prospettiche.
Il rapporto con la scienza
La mostra Escher è curata da Federico Giudiceandrea ed inaugura il mandato del nuovo presidente della Fondazione Asti Musei, Francesco Antonio Lepore, che commenta: “Sono davvero fortunato nell’iniziare il mandato alla guida dei musei artigiani con la mostra di un’artista che ha saputo esplorare con la propria genialità e con il supporto esclusivamente della propria maestria grafica e delle proprie competenze matematiche quegli universi impossibili che oggi appaiono più vicini grazie agli algoritmi e all’Intelligenza Artificiale.
“Escher è un artista sempre attuale e le sue opere sono da quasi un secolo le icone ammalianti delle infinite possibilità di interazione tra arte e scienza”.
Escher è visitabile fino all’11 maggio 2025 nelle sale di Palazzo Mazzetti di Asti. È realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, in collaborazione con Arthemisia, la M.C. Escher Foundation e Maurits, con il patrocinio della Provincia di Asti.