Salomè e Giuditta sono al centro di una mostra ospitata presso galleria BKV Fine Art di Milano. Il tema dell’insolita retrospettiva, come compete a queste leggendarie eroine bibliche, è la “testa mozzata”, perché, lo ricordiamo, le figure femminili in oggetto sono note come “decollatrici” in quanto ognuna delle due ha decapitato un uomo: Salomè tagliò la testa a Giovanni il Battista, mentre Giuditta la mozzò a Oloferne. La perfida principessa giudaica Salomè, istigata dalla madre Erodiade, danzò per lo zio Erode e pretese da lui in dono la testa del Battista. Quanto a Giuditta, decapitò il generale Oloferne per salvare il suo popolo.
Innumerevoli opere
Sono innumerevoli le opere pittoriche che evocano queste leggende, e da ciò nasce l’idea di una mostra volta a raccoglierne ed esporne alcune. Massimo Vecchia, co-fondatore della galleria insieme a Paolo Bonacina ed Edoardo Koelliker, ha spiegato di come abbia preso vita la retrospettiva: “L’idea ci è venuta guardando le fotografie scattate da Massimo Listri a una dimora milanese unica. Casa Koelliker, dove esisteva un corridoio di “Teste Mozze” interamente ricoperto di dipinti raffiguranti la testa recisa di San Giovanni Battista. Un horror vacui di stampo medievale che esemplificava il gusto, e l’ossessione macabra, del collezionista”. Ed ancora: “Un dipinto di Salomè di Juan Battista Maino (1581-1649), uno dei massimi esempi della pittura caravaggesca in Spagna accoglie i visitatori all’ingresso con la testa del Santo su un piatto, introducendo il tema della sua decapitazione”. Quanto a Giuditta, Vecchia spiega: “Non più un’eroina antica salvifica, ma una “femme fatale” che usa le armi della bellezza e della sensualità per sconfiggere il nemico.
Ideali di emancipazione
Ognuna di queste due donne incarna, a modo proprio, un ideale di emancipazione e potere femminile, Salomè attraverso una condotta sadica, che si espone al biasimo, Giuditta agisce invece nel bene, animata da propositi di abnegazione e amore del prossimo: «Iconograficamente, le due donne si somigliano e si confondono – afferma Vecchia -. Entrambe sono vincitrici che esibiscono, trionfanti, la testa del decapitato. Ma mentre Salomè è un’eroina malvagia che brandisce la testa di un eroe-santo, Giuditta è al contrario un’eroina positiva che uccide per salvare il popolo d’Israele». Per visitare la mostra c’è tempo fino al 20 dicembre.