Le 10 persone che hanno segnato di più la scienza nel 2024 secondo la rivista Nature

da | Dic 11, 2024 | Scienze e Tecnologia

Anche quest’anno Nature, la prestigiosa rivista scientifica, ha pubblicato una lista contenente le dieci persone che hanno dato un contributo significativo alla scienza nel corso del 2024. Tra i premiati ci sono un’esperta antifrode, esponenti legati all’astronomia, economisti e persino il leader ad interim di una nazione.

Epidemie e malattie autoimmuni

Nel campo della medicina, Nature cita due scienziati: Huji Xu e Placide Mbala.

Il primo è un medico cinese della Naval Medical University di Shanghai che quest’anno si è contraddistinto per aver sviluppato nuovi trattamenti di successo nella cura di alcune gravi malattie autoimmuni usando cellule T derivate da donatori e modificate geneticamente. Queste cellule “sono state progettate per dare la caccia ed eliminare i linfociti B, un tipo di cellula immunitaria che a volte si scatena nelle persone con disturbi autoimmunitari”, spiega la rivista.

Placide Mbala, invece, è un epidemiologo dell’Istituto Nazionale di Ricerca Biomedica di Kinshasa (Repubblica del Congo), ed è soprannominato “il cacciatore di virus” da Nature per aver lanciato l’allarme, assieme ai suoi collaboratori, sull’epidemia mortale di vaiolo delle scimmie nel Congo. Mbala e il suo team hanno predetto con precisione l’abilità del virus di diffondersi rapidamente oltre i confini nazionali, ed hanno sottolineato la necessità di elaborare piani per contenere il virus.

Fisica, AI e frodi

A Ekkehard Peik va il riconoscimento per aver registrato per la prima volta il ticchettio di un orologio sintonizzato sulla frequenza di un nucleo atomico. Grazie alla scoperta del fisico dell’istituto nazionale di metrologia tedesco di Braumschweig, in futuro sarà possibile sviluppare tecnologie ancora più precise rispetto agli orologi atomici di oggi.

Non poteva mancare l’Intelligenza Artificiale, e in particolare Nature ha citato Rémi Lam, ricercatore di Google DeepMind. Con i suoi colleghi ha sviluppato GraphCast, “una rete neurale artificiale a forma di griglia che copre il globo”, e l’hanno addestrata “con dati basati su misurazioni atmosferiche reali, ma senza fornirle alcuna conoscenza esplicita delle leggi fisiche”. Risultato: le previsioni meteorologiche sono molto più precise ed affidabili degli strumenti convenzionali.

Anna Abalkina, ricercatrice russa presso l’Istituto di studi sull’Europa orientale della Freie Universität di Berlino, si è distinta per il suo lavoro di ricerca e denuncia di frodi e plagio nell’editoria scientifica, in particolare in Russia, nell’ex Unione Sovietica e in Iran e India.

Rocce lunari e l’universo

Nel campo dell’astronomia troviamo Li Chunlai, geologo della China National Space Administration, a cui va il primato di essere il primo (e finora unico) scienziato ad aver toccato con mano ed analizzato campioni giunti sulla Terra dal lato nascosto della Luna.

Wendy Freedman, astronoma dell’Università di Chicago, si è distinta perché potrebbe aver messo a tacere un dibattito molto acceso tra gli astronomi riguardante il tasso con cui il nostro universo si sta espandendo, cioè la tensione di Hubble, utilizzando il telescopio spaziale James Webb.  

Non solo ricerche

Nella lista non ci sono solo scoperte scientifiche, ma sono comprese anche persone che nel corso dell’anno hanno sostenuto cause importanti. Come Kaitlin Kharas, dottoranda canadese in oncologia pediatrica che, con i colleghi di Support Our Science (SOS), ha ottenuto un aumento significativo (il più consistente degli ultimi venti anni) dell’importo delle borse di PhD e dottorandi.

E poi c’è Cordelia Bähr, avvocato svizzero che ha presentato e vinto una causa contro la Svizzera presso la Corte europea dei diritti dell’uomo (Echr), sostenendo che a causa del cambiamento climatico le donne anziane muoiono ad un tasso maggiore, ed ha accusato il governo svizzero di non stare facendo abbastanza per contrastare il cambiamento climatico, violando così i diritti umani.

Infine c’è Muhammad Yunus, economista e banchiere che ha ottenuto nel 2006 il Premio Nobel per la Pace per aver ideato e sostenuto il microcredito moderno. Yunus è stato definito da Nature come il “costruttore di una nazione”: lo scorso agosto, “dopo settimane di manifestazioni che hanno rovesciato il governo autocratico del Bangladesh, gli studenti che hanno guidato la rivoluzione avevano una richiesta: invitare […] Yunus a guidare la nazione”. Richiesta che Yunus ha accolto, diventando così il capo del governo ad interim del Bangladesh.