Negli USA il vaccino contro l’HPV ha ridotto del 62% i decessi dovuti a tumore della cervice uterina

da | Gen 2, 2025 | Scienze e Tecnologia

Negli Stati Uniti il vaccino si sta rivelando un’arma infallibile nella prevenzione del tumore della cervice uterina, al punto che i casi di decesso dovuti a questa patologia nelle under 25 sono calati del 62% in appena un decennio. È un’ulteriore dimostrazione dell’efficacia del vaccino contro il Papilloma virus umano (HPV) nel prevenire i tumori al collo dell’utero, che nel 70% dei casi sono legati alle lesioni precancerose lasciate da alcuni ceppi di questo virus. Per Papilloma virus umano (HPV) si intende una famiglia di virus costituita da oltre 200 genotipi, che sfrutta le cellule della pelle e delle mucose per replicarsi dando luogo ad escrescenze in genere benigne (papillomi e condilomi) sulle mucose genitali e orali.

Somministrato da 25 anni

Benché il nostro organismo sia in grado di risolvere autonomamente l’infezione, alcuni ceppi di HPV possono provocare lesioni capaci di evolvere in tumori, o nelle vie respiratorie superiori o nei genitali maschili o femminili. Il vaccino contro l’HPV è disponibile per la somministrazione da 25 anni, tempo durante il quale si è rivelato utile a salvare molte vite. Gli scienziati della Medical University of South Carolina hanno tenuto traccia del numero di morti per cancro alla cervice nelle under 25 in tre periodi di tempo a partire dal 1992. Se nei primi due anni considerati il tumore aveva ucciso 55 donne, il numero si è ridotto fino ad arrivare a soli 13 decessi tra 2019 e 2021. Nel 2016, il declino ha preso una decisa accelerata, grazie al numero significativo di donne che si è fatto vaccinare contro l’HPV.

Si punta alla scomparsa del virus

Ma la situazione potrebbe migliorare: se la vaccinazione contro l’HPV diventasse universale, il tumore alla cervice si estinguerebbe, e l’insorgenza di altri tumori a cui il virus è collegato (come tumori orali, anali o del pene) sarebbe drasticamente ridotta. In onore ai progressi compiuti, una menzione va di rigore a Harald zur Hausen, medico tedesco che per primo ipotizzò che tra Papilloma Virus Umano e tumore al collo dell’utero potesse esservi una correlazione. Era il 1976.