Presso la nostra Università, Francesco Porpora ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza, ha così completato un percorso di studi iniziato in Bocconi, dove ottenne la laurea in economia e commercio, abilitandosi poi all’esercizio di dottore commercialista. Oggi, dopo l’esame di Stato, svolge la professione di avvocato ed ha accettato di trarre con noi le somme della sua esperienza a eCampus… Per iniziare, afferma: «la vostra Università è stata l’ultima di tante tappe. Prima di giungervi, ho sostenuto esami presso Bicocca e Insubria. Penso quindi di essere tra i più legittimati a operare un confronto tra atenei, avendone frequentati alcuni».
E dove si colloca, nella tua classifica ideale, eCampus?
«Per me è stata fondamentale nel conseguimento della seconda laurea. Durante gli studi lavoravo a ritmo serrato, formarmi presso un’università telematica mi è stato quindi di grande aiuto. Oltre a ciò, di eCampus ho apprezzato la qualità della didattica. Penso che motivo di lustro, per l’ateneo, sia ricordare che ho superato l’esame di abilitazione alla professione forense al primo tentativo. 27 su 30».
Da una laurea in economia e commercio sei passato a una magistrale in giurisprudenza. Hai cambiato aspirazioni, nel tempo?
«Non esattamente. La professione di tributarista, volendo svolgerla al meglio, richiede due lauree: una in economia e una in giurisprudenza. Il diritto tributario si occupa di fusioni e scissioni… un giurista puro farebbe molta difficoltà a destreggiarsi in questo tipo di operazioni senza una solida preparazione economico-finanziaria. La laurea in giurisprudenza mi è servita a completare questo doppio registro di competenze, ecco».
Hai ritenuto il programma di eCampus all’altezza delle tue aspettative?
«Il piano di studi mi ha molto soddisfatto. Processuale penale, diritto privato comparato e filosofia del diritto sono le materie che ho apprezzato di più. Sia chiaro: non è stato tutto rose e fiori, tant’è che non ho mai preso un 30, voto che mi è stato invece riconosciuto presso altri atenei. Vige il mito che sia più facile laurearsi presso un’università telematica; bene, sfatiamolo pure. Non è così».
Ci sono docenti di cui conservi un bel ricordo?
«Sì, il Prof. Nicolò Pollari, col quale ho lavorato a una tesi in diritto tributario internazionale. Da quel lavoro sono riuscito a ricavare una monografia, edita poi da Cedam. Tra le mie tante passioni c’è quella per la scrittura. Ho da poco pubblicato il mio primo romanzo: “la danza dei cuori innamorati”. Trae ispirazione da un caso giudiziario che ho seguito personalmente».
Un titolo che non ci si aspetterebbe da un avvocato, che immaginiamo coi piedi per terra nonché votato alla concretezza…
«In barba a chi crede che gli avvocati siano aridi, rivendico di credere nei veri sentimenti. Se in noi non vi fosse amore, come potrebbe provarne per il diritto? La risposta viene da sé».