È stata presentata ieri al Consiglio dei Ministri in forma di decreto la riforma delle Nuove Indicazioni Nazionali del primo ciclo di istruzione, cioè dalla scuola dell’infanzia alle scuole superiori di primo grado.
A riportarlo è Il Giornale, a cui il Ministro ha concesso un’intervista in cui presenta alcune novità importanti come il ritorno dello studio della lingua latina nelle scuole superiori di primo grado, nuovi testi didattici per avvicinare i giovani alla lettura, e la separazione di storia e geografia.
Migliorare le competenze linguistiche
Le Nuove Indicazioni Nazionali (cioè i nuovi programmi) entreranno in vigore ufficialmente con l’anno scolastico 2026-2027 e sono state stilate dopo un lungo ed ampio confronto tra la Commissione di esperti chiamata dal Ministero (che comprende anche personalità di spicco come Uto Ughi e Flavia Vallone, solista e prima ballerina della Scala) le parti interessate come associazioni disciplinari, associazioni di genitori, comitati studenteschi.
Obiettivo dei nuovi programmi, secondo Valditara, è di “prendere il meglio della nostra tradizione per costruire il futuro”, soprattutto in luce del recente rapporto Piaac secondo cui il 35% degli adulti italiani tra i 16 e 65 anni è analfabeta funzionale e non riesce a capire frasi semplici.
Per questo uno dei punti focali della riforma è il miglioramento delle competenze linguistiche degli studenti delle elementari e medie a partire da una maggiore valorizzazione della letteratura e della grammatica.
Fin dalla scuola primaria si punterà a rafforzare la passione per la lettura e la scrittura, si promuoverà l’introduzione e l’apprendimento a memoria di filastrocche, scioglilingua, haiku e testi più semplici all’inizio per poi passare a testi più complessi. I testi saranno tratti non solo dalla letteratura dell’infanzia, ma anche da autori più moderni e contemporanei fino all’epica classica, mitologia greca e orientale, “ma anche le saghe nordiche”, ha dichiarato il Ministro.
Storia e geografica di nuovo separate e il ritorno del latino alle medie
Altra novità importante è il ritorno delle materie di storia e geografia separate, precedentemente accorpate in un’unica materia (geostoria) nelle scuole superiori. Nelle Nuove Indicazioni Nazionali la storia assume un ruolo centrale fin dalle prime classi delle scuole elementari, con particolare attenzione sull’antica Grecia e Roma, i popoli italici e i primi secoli del Cristianesimo.
Sarà incoraggiata la lettura di racconti epici classici, ma anche della Bibbia. “L’idea è di sviluppare questa disciplina come una grande narrazione, senza caricarla di sovrastrutture ideologiche, privilegiando inoltre la storia d’Italia, d’Europa, dell’Occidente”, ha spiegato Valditara.
Lo studio della lingua latina sarà reintrodotto come materia opzionale a partire dal secondo anno delle scuole medie con l’obiettivo di riscoprire il patrimonio di civiltà, tradizioni ed eredità ad essa legata, e “rafforzare la consapevolezza della relazione che lega la lingua italiana a quella latina”.
“Il nostro obiettivo è una scuola seria, protesa in avanti e attenta all’educazione critica dei nostri ragazzi. La revisione delle indicazioni nazionali guarda a loro”, ha concluso il Ministro.