Hugh Grant corre il rischio di esplorare nuovi generi e trionfa. L’attore inglese è protagonista di Heretic, horror psicologico che gli è valso la candidatura al Golden Globe nella categoria Miglior attore in un film commedia o musical. Benché il mondo l’abbia congelato nell’immagine del trentenne molto british di Notting Hill, il divo non teme di mostrare al pubblico una maturità, sia artistica sia fisica, che in Heretic ha accettato di mettere al servizio di un personaggio diabolico, distante anni luce dai caratteri cui ci ha abituato in oltre tre lustri di carriera.
La trama
Il film racconta di due giovani missionarie mormone, Sorella Barnes (Sophie Tatcher) e Sorella Paxton (Chloe East), che, impegnate nel proselitismo, bussano alla porta dell’enigmatico signor Reed (Hugh Grant). L’iniziativa si rivelerà tragica: dopo averle accolte in casa, Reed svela alle ragazze le sue oscure intenzioni. Gli sviluppi promettono di inchiodare allo schermo. Grant ha un approccio molto analitico ai personaggi che interpreta, infatti ha rivelato di aver scritto una biografia completa per il mefistofelico signor Reed, prima di vestirne i panni. Queste le sue parole: “Esamino il copione più e più volte chiedendomi ‘Perché il mio personaggio fa così? Perché dice questo?’
Una biografia estesa
La risposta a ogni domanda suggerisce qualcosa su di lui e sul suo passato, e questo si trasforma in una biografia estesa, che ho scritto a computer, sul suo rapporto con i genitori, i fratelli, quello che è successo a scuola, le cose traumatiche che sono accadute e ciò che lo ha ferito tanto da diventare il mostro che è ora”. Ha poi continuato: “Credo che sia molto importante che il pubblico riesca a percepire il trauma che ha dentro di sé. Altrimenti il rischio è che diventi solo un cattivo da pantomima. Se lo spettatore riesce a capire che c’è una persona che soffre, allora è più interessante”. Heretic sarà nelle sale dal 27 febbraio.