Si è celebrata venerdì 7 febbraio la giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita nel 2017 su iniziativa del Miur nell’ambito del Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola. Ogni anno, durante questa ricorrenza prendono vita diversi eventi volti a sensibilizzare sul tema. Obiettivo: contrastare il mostro della sopraffazione, più presente che mai nelle cronache di oggigiorno. Secondo i più recenti dati della Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children – HBSC Italia 2022, gli atti di bullismo subiti a scuola sono più frequenti nei più piccoli (11–13 anni) e nelle ragazze.
Fenomeno in crescita
Il fenomeno del cyberbullismo è in crescita nelle ragazze e nei ragazzi nella stessa fascia di età: i due fenomeni sembrano, invece, decrescere col trascorrere degli anni. Sul tema, è intervenuta anche Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia, la quale ha chiosato: “Come UNICEF Italia oggi vogliamo ricordare che Il bullismo e il cyberbullismo rappresentano sfide cruciali e richiedono interventi educativi per proteggere i giovani e promuovere comportamenti sani e un uso responsabile delle tecnologie”. Ed ancora: “Il bullismo e il cyberbullismo sono comportamenti aggressivi, intenzionali e ripetuti, caratterizzati da uno squilibrio di potere tra chi lo esercita e chi lo subisce che possono causare gravi disagi emotivi alle vittime”.
L’indagine
Da un’indagine realizzata dall’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e OneDay è emerso che bullismo e cyberbullismo, così come le violenze psicologiche e verbali, prendono di mira soprattutto l’aspetto fisico (79%). A seguire l’orientamento sessuale (15%), la condizione economica (11%), l’origine etnica e geografica (10.5%), l’identità di genere (9%), la disabilità (5%) e la religione (4%). Con quali implicazioni? Nel 75% dei giovani è stata riscontrata una perdita di autostima, sicurezza e fiducia negli altri; il 47% afferma di soffrire di ansia sociale e attacchi di panico, mentre il 45% segnala isolamento e allontanamento dai coetanei.
Effetti negativi
Gli altri effetti negativi sono: difficoltà di concentrazione e basso rendimento scolastico (28%), depressione (28%), paura e rifiuto della scuola (24%), disturbi alimentari (24%), autolesionismo (20%). In proposito alla tematica, vi rimandiamo al nostro master universitario di 1° livello “Il bullismo: interpretazione, fenomenologia, prevenzione e didattica”. È rivolto a dirigenti scolastici, staff del dirigente, insegnanti della scuola primaria e secondaria.