Oggi si celebra la Giornata mondiale della radio. Il 13 febbraio del 1946, 79 anni fa, andò in onda la prima trasmissione radiofonica dell’Onu. È considerata, a ragione, una delle più grandi invenzioni degli ultimi due secoli la radio, ma è solo nel 2012 che venne istituito il World Radio Day, per volere delle Nazioni Unite. Benché sia il mondo intero a servirsi di questo mezzo rivoluzionario, la sua genesi affonda le radici nel Bel Paese. Era il 5 marzo del 1896 quando il fisico Guglielmo Marconi brevettò la radio per la prima volta, a Londra, città in cui si era trasferito per proseguire gli studi. Il valore della sua scoperta, però, fu riconosciuto solo quando il segnale riuscì ad arrivare oltreoceano, nel 1907. Nel 1909 la consacrazione: per la sua invenzione, Marconi si aggiudicò il premio Nobel per la Fisica.
La prima trasmissione
In Italia, la storia della radio è cominciata ufficialmente con la prima trasmissione, avvenuta il 6 ottobre del 1924, durante il Governo Mussolini. Nell’epoca dei canali tematici, dei social e dell’intelligenza artificiale la radio avrebbe potuto estinguersi o essere declassata a mezzo di serie b, invece, resiste. L’offerta delle emittenti è ancora variegata e catalizza un pubblico vasto. Il tema scelto dall’Unesco per il World Radio Day 2025 è “Radio e cambiamento climatico“. Considerata il mezzo di comunicazione più affidabile, la radio giocherà un ruolo chiave nell’affrontare le sfide legate al cambiamento climatico. Il 2025 rappresenta un anno cruciale: secondo l’Accordo di Parigi, le emissioni globali di gas serra dovranno raggiungere il loro picco massimo, iniziando poi a diminuire per limitare il riscaldamento globale entro 1,5°C.
Mezzo essenziale
In questo scenario, la radio si conferma uno mezzo essenziale per diffondere informazioni verificate, dare voce alle comunità più colpite dalle emergenze climatiche. A Milano, le celebrazioni sono rimandate al prossimo 20 febbraio, quando si svolgerà il consueto evento organizzato da Radio Speaker, nella cornice del Talent Garden Calabiana. Quest’anno, la kermesse è stata spostata per evitare sovrapposizioni con il Festival di Sanremo, garantendo così la partecipazione di tutte le emittenti radiofoniche, senza ostacoli.