Non provocando sintomi riconoscibili, il tumore del pancreas è tra i più insidiosi. Spesso, quando viene diagnosticato è troppo tardi ed ha già formato metastasi. Un tempo, questa forma di cancro era l’equivalente di una condanna a morte, ma adesso molte cose stanno cambiando. Un esame del sangue sarebbe in grado di individuarlo prima che si diffonda ad altri organi. La paternità della scoperta spetta a Jared Fisher, biologo molecolare dell’Oregon Health & Science University di Portland, che, assieme al suo gruppo di lavoro, si è attivato per mettere a punto dei validi strumenti di prevenzione.
Proteasi
Nel mirino degli scienziati è finita l’attività di un tipo di proteasi. In particolare, il team si è concentrato sul riconoscere, nel sangue, la presenza di una proteasi chiamata metalloproteinasi della matrice. Si occupa di demolire collagene e matrice extracellulare (lo spazio presente tra una cellula e l’altra) e viene usata dai tumori, incluso l’adenocarcinoma duttale pancreatico (PDAC). La vera rivoluzione è costituita da dei nanosensori in grado si scovare questa proteasi nel sangue. La tecnologia consiste in una nanoparticella magnetica attaccata a un frammento di proteina che attrae la metalloproteinasi della matrice, e abbinata a una molecola fluorescente.
Un campione di sangue
Milioni di questi nanosensori vengono inseriti in un campione di sangue. Se le metalloproteinasi sono presenti e attive, scatenano il rilascio della molecola fluorescente. Eliminando poi attraverso un magnete i nanosensori non usati, si contano le molecole fluorescenti rimaste. I campioni con le proteasi più attive sono quelli che emettono più luce. I ricercatori hanno testato i sensori su 356 campioni di sangue congelato di pazienti in parte colpiti da tumore del pancreas, in parte con malattie del pancreas non tumorali e in parte sani.
Scoperta da affinare
La tecnologia ha individuato i sani nel 98% dei casi e trovato le persone con tumore del pancreas con una accuratezza del 73%. Benché la scoperta sia da affinare, i risultati hanno comunque lasciato stupefatti gli scienziati, i quali auspicano che questo strumento rivoluzionario offra in futuro la possibilità di promuovere campagne di screening per individuare il tumore del pancreas prima che si sia diffuso.