Prendere appunti è uno step indispensabile quando si tratta di studiare, ma non tutti sanno che anche una pratica così semplice può essere svolta a regola d’arte. Avete mai sentito parlare del metodo Cornell? È un sistema per prendere appunti dove ogni pagina è suddivisa in quattro sezioni: argomento, appunti, parole, domande, sommario. A svilupparlo negli anni ’50 fu Walter Pauk, docente della Cornell University. Secondo il metodo Cornell gli appunti devono essere disposti su una colonna del foglio e le parole chiave nell’altra colonna. Il foglio sarà quindi diviso in due colonne: una più grande (di solito il 75% del foglio) per prendere appunti sul lato destro e l’altra più piccola per domande e parole chiave sul lato sinistro. È inoltre necessario lasciare circa cinque centimetri, o sette righe, dal fondo della pagina.
I vari passaggi
Idealmente, lo studente dovrebbe utilizzare la colonna più grande per prendere appunti e le frasi lunghe dovrebbero essere evitate. Una pagina impostata secondo il metodo Cornell prevede tre passaggi: 1) scrivere il proprio nome, l’argomento, la data e il numero di pagina in alto. 2) disegnare una linea (o lasciare dello spazio) dal bianco all’alto circa 5 centimetri dal lato sinistro. 3) disegnare una linea (o lasciare dello spazio) per un indice del contenuto della pagina. Durante una spiegazione basta scrivere le idee più preganti sul lato destro del foglio, in forma di lista o paragrafo. È altresì preferibile usare abbreviazioni. Sul lato sinistro si deve annotare una parola chiave che definisca quella sezione degli appunti.
In conclusione
Quando la pagina è stata completamente riempita, è sufficiente riassumere in poche frasi le idee principali di tutto il foglio. Insomma, un gioco da ragazzi che però garantirebbe risultati notevoli, in termini di semplificazione del lavoro. Sarà vero che una pratica così basic, quasi artigianale, si rende funzionale all’apprendimento e all’assimilazione dei concetti? A detta di chi la usa assiduamente, sì… Pare che il metodo Cornell sia una vera e propria manna, per gli studenti. Provare per credere.