Dal 4 aprile fino al 27 luglio presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia è in mostra Corpi moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento. Leonardo, Michelangelo, Dürer, Giorgione per indagare il ruolo centrale che il corpo umano ha rivestito nella Venezia rinascimentale tra arte, scienza, costume e desiderio.
Corpi moderni
La rassegna ripercorre il modo in cui il corpo umano fu concepito per la prima volta, a partire dal XV secolo, come oggetto da indagare dal punto di vista scientifico, oggetto di desiderio e un mezzo di espressione di sé.
L’esposizione raccoglie circa 90 opere e capolavori, alcuni mai esposti in Italia, tra dipinti, sculture e disegni provenienti da collezioni e musei nazionali ed internazionali. Tra queste spiccano capolavori assoluti come il celeberrimo Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci, esposto per la prima volta dopo sei anni, gli Studi per la Sibillia libica di Michelangelo, tornati in Italia dopo un secolo, opere di Albrecht Dürer, Giovanni Bellini e Giorgione.
Ma non solo opere artistiche: accanto a queste, infatti, saranno presentati strumenti scientifici, modelli anatomici, libri, abiti, miniature, strumenti e oggetti d’uso quotidiano che mostrano qual era la percezione e la rappresentazione del corpo umano nel Rinascimento.
Il percorso espositivo
Il percorso si sviluppa in tre grandi sezioni. La prima, Il corpo svelato: conoscere è incentrato sulla scoperta del corpo umano come oggetto di studio scientifico e medico, con Padova e Venezia che assursero come centri di rilevanza europea per l’anatomia.
È proprio in questa sezione che sarà possibile ammirare l’Uomo Vitruviano, Il sistema cardiovascolare e organi del torso femminile di Leonardo, gli Studi per la Sibilla libica di Michelangelo, considerato il più bel disegno di anatomia artistica rinascimentale, e ancora, l’Autoritratto a corpo di nudo di Dürer del 1509, proveniente dalla Klassik Stiftung Weimar.
Nella seconda sezione, Il corpo nudo: desiderare, viene esplorata la rappresentazione del corpo come oggetto di sguardo e di desiderio. Da una parte il corpo nudo femminile, con la Venere nuda sdraiata, dall’altro quello maschile, come quello sofferente e sublime dei santi come San Sebastiano trafitto dalle frecce.
Qui si potrà trovare l’unica edizione originale esistente dei Sonetti lussuriosi di Pietro Aretino, in prestito da una collezione privata, uno dei pezzi rappresentanti dell’editoria erotica che fiorì in quel periodo. Sempre di desiderio tratta ma in chiave più familiare, incentrata sulla discendenza futura è al centro del quadro di Tiziano Gli Amanti.
Terza e ultima sezione è Il corpo costruito: rappresentarsi che illustra il corpo come spazio di rappresentazione culturale. Ampio spazio dunque ai vestiti, accessori di cosmesi, trattati di chirurgia e oggetti per la cura del corpo che testimoniano quanto gli uomini e le donne rinascimentali volessero attenersi agli standard e modelli dell’epoca.
“Corpi moderni è una mostra che parla di noi, attraverso la lente d’ingrandimento del Rinascimento, quando si comincia a ‘svelare’ il corpo, portando l’indagine scientifica sotto la pelle con il progressivo sistematizzarsi degli studi anatomici, e insieme a ‘velarlo’, vale a dire ad allontanarsi da quello che siamo come dato biologico, per fare del nostro corpo una vera e propria costruzione culturale, un atto recitato”, spiegano i curatori della mostra Guido Beltramini, Francesca Borgo e Giulio Manieri Elia.
Corpi moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento. Leonardo, Michelangelo, Dürer, Giorgione è visitabile fino al 27 luglio alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.