Il TAR del Lazio ha respinto la richiesta di sospensione del decreto ministeriale n.32 del 26 febbraio 2025 da parte dei sindacati FLC CGIL e Gilda-UNAMS. Il decreto prevede la conferma dei docenti di sostegno in base alle scelte delle famiglie degli alunni con disabilità.
Le motivazioni del TAR e le reazioni dei sindacati
Nelle motivazioni, il TAR ha riscontrati diversi motivi di inammissibilità del ricorso. Secondo il tribunale, la richiesta dei sindacati non coincide con le esigenze di tutti i docenti, perciò i sindacati non possono agire a nome di tutta la categoria. Non ci sarebbe, inoltre, un danno immediato per i docenti ricorrenti, ma solo eventuale e sarà possibile valutarlo solo più avanti.
Delusione da parte dei sindacati per la decisione. Per la FLC CGIL “si tratta di una decisione inspiegabile e inaccettabile, in quanto il TAR non è entrato nel merito della questione […] La nostra organizzazione, invece, ribadisce netta contrarietà verso una norma non rispondente ai bisogni delle alunne e degli alunni con disabilità e che è essa stessa divisiva, perché lede i diritti dei lavoratori precari. Intendiamo perciò proseguire con forza nell’azione di contrasto a tale provvedimento”.
“Siamo convinti che la continuità didattica deve essere garantita ma non in questo modo. Se si procederà con questa misura, […] la questione non sarà risolta, al contrario, avremo problemi di contenziosi e di un carico burocratico maggiore per le scuole e uffici scolastici, paralizzando in alcuni casi le nomine, dal momento che la scuola si regge solo sui docenti non di ruolo”, ha dichiarato il coordinatore della Gilda degli Insegnanti Vito Carlo Castellana.
La soddisfazione di FISH e del Ministro Valditara
Soddisfazione, invece, arriva dalla Federazione italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), che si è costituita in giudizio a fianco del Ministero dell’Istruzione e del Merito, e dell’Autorità Garante per i Diritti delle Persone con Disabilità.
“La decisione del TAR segna un passaggio decisivo nel cammino verso una scuola realmente inclusiva. Sancisce che la continuità non è un’opzione organizzativa, ma una condizione indispensabile per percorsi di apprendimento coerenti e relazioni educative significative. […] Non si tratta di creare corsie preferenziali per alcune categorie di docenti, ma di garantire il pieno esercizio di un diritto per migliaia di studenti con disabilità”, si legge nel comunicato della Federazione.
Anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha accolto favorevolmente la decisione del TAR, dichiarando: “Abbiamo voluto dare uno strumento alle famiglie, per tutelare la continuità didattica dei ragazzi più fragili. Chi lavora nella scuola sa quanto sia importante non spezzare il legame tra docente e alunno, soprattutto in percorsi delicati come quelli di sostegno”.