Il 5 giugno, come ogni anno dal 1972, è la Giornata mondiale dell’ambiente, il principale appuntamento globale dedicato alla sensibilizzazione sulla tutela del nostro pianeta. Promossa dalle Nazioni Uniti, il tema di quest’anno è dedicato alla lotta contro l’inquinamento da plastica, uno dei materiali più usati ma più pericolosi non solo per il pianeta, ma anche per la salute di tutte le persone.
Il tema della Giornata mondiale dell’ambiente 2025
Istituita nel 1972 in occasione della prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente, la Giornata è frutto della Dichiarazione di Stoccolma che sancisce i 26 principi sui diritti e le responsabilità degli uomini in relazione all’ambiente.
Il tema del 2025 si concentra sull’inquinamento derivante l’uso della plastica con l’hashtag di accompagnamento #BeatPlasticPollution. Ogni anno, in tutto il mondo, si producono oltre 400 milioni di tonnellate di plastica, di cui la metà è destinata ad essere usata solo una volta, e solo il 10% di questi viene riciclato.
Un altro aspetto sempre più discusso è la presenza delle micro e nanoplastiche (MNP) in tutto ciò che ci circonda: cibo, acqua, aria, si stima che ogni persona sul pianeta consumi oltre 50.000 particelle di plastica all’anno. La plastica perciò non è una minaccia solo per l’ambiente, ma anche per la salute di tutti noi.
Il report WWF
Anche il report del WWF Oltre la plastica: il peso nascosto dell’inquinamento conferma i rischi legati alla plastica per la salute umana.
Secondo l’analisi, dalla diffusione su larga scala negli anni Cinquanta, oltre 9 miliardi di tonnellate di prodotti finora è stata riciclata solo una piccola parte. La maggior parte è prodotta da fonti fossili, l’80% dei rifiuti dispersi nell’ambiente marino e costiero del Mediterraneo è composto da plastica e di questi oltre la metà è monouso. E l’impatto sulla salute umana delle MNP è ormai evidente, con particelle rilevate nelle urine, nel liquido seminale, latte materno, polmoni, fegato, reni, placenta, ovaie, cuore e persino nel cervello.
“Non possiamo più considerare la plastica solo un problema ambientale: i rischi per la salute umana sono reali, sistemici e in parte ancora sconosciuti. È necessaria una risposta globale, coordinata e ambiziosa”, ha dichiarato Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del WWF Italia.
“Le evidenze scientifiche sulla presenza di micro e nanoplastiche nel corpo umano si stanno accumulando rapidamente, e ci parlano di un’esposizione quotidiana, invisibile e pervasiva. Anche se molte incertezze permangono sui meccanismi biologici e sulle soglie di rischio, il principio di precauzione impone un’azione immediata. Ignorare questi segnali oggi, significa accettare un costo sanitario e ambientale crescente e imprevedibile per il futuro”.