Almeno una volta nella vita, chiunque ne è stato colto, tuttavia ci sono casi in cui l’ansia da prestazione diventa una costante, minando la dimensione esistenziale e lavorativa di un individuo. Prima di vedere assieme come ovviare a questo disagio, è opportuno offrirne una definizione… L’ansia da prestazione è la paura ossessiva di non essere all’altezza in una situazione che richiede una performance. Si manifesta attraverso dei veri e propri sintomi fisici che possono includere tachicardia, tremori, sudorazione, difficoltà respiratorie, tensione muscolare e nausea.
Profezia che si autoavvera
Come una profezia che si autoavvera, tale stato di angoscia incontrollato finisce davvero per inficiare il risultato, talvolta. Come? Semplice: la concentrazione si disperde, chiamata a gestire l’ansia, ed ecco che la fobia di “fare male” si traduce in realtà. Sono molteplici gli ambiti in cui questo disagio si può manifestare, i più comuni sono scolastico, lavorativo e sportivo. Quanto è importante intervenire sull’ansia da prestazione? Tanto, soprattutto perché, se non trattato, tale disturbo rischia di culminare con attacchi di panico e fobia sociale. Insomma, è il caso di imparare a gestirlo, e, con un po’ di fortuna, superarlo del tutto…
Intervenire sul disagio
Per risolvere l’ansia da prestazione è consigliabile affidarsi a tecniche di rilassamento, preparazione mentale, e, in alcuni casi, supporto psicologico. È importante concentrarsi sulla gestione dello stress e delle emozioni, piuttosto che focalizzarsi esclusivamente sulla performance. La meditazione mindfulness può aiutare a ridurre l’angoscia e migliorare la consapevolezza del momento presente, riducendo la preoccupazione per il futuro, ma anche lo sport può rivelarsi di grande supporto nella gestione dell’ansia e dello stress. È altresì preferibile astenersi dall’assunzione di energy drink e bevande stimolanti: caffeina e zucchero possono peggiorare l’ansia, quindi è consigliabile evitarli in situazioni stressanti.
Supporto sociale
E che dire del supporto sociale, che sempre più spesso tendiamo a sottovalutare? Parlare con amici, familiari, condividere con loro del nostro disagio, può davvero costituire uno step fondamentale. Tuttavia, la cosa più importante di tutte, è accettare la propria fallibilità: occorre rendersi consapevoli di poter sbagliare, senza che questo comprometta l’autostima. In questo modo, il giudizio altrui, smette di essere una potenziale minaccia nonché fonte di stress.