Pedagogia steineriana: imparare attraverso l’arte e la pratica

da | Ago 7, 2025 | Pionieri e visionari

La pedagogia steineriana (anche nota come pedagogia Waldorf) è un approccio educativo tra i più diffusi ed apprezzati nel mondo. Sviluppata nei primi anni del Novecento dall’austriaco Rudolf Steiner, questa pedagogia pone al centro della sua filosofia l’attenzione all’armonizzazione dei tre elementi che costituiscono gli individui: mente, corpo e spirito.

Le scuole steineriane, che coprono l’intero arco educativo dall’asilo nido alle scuole superiori, offrono un’educazione in cui viene enfatizzata l’arte, la musica, la danza, la natura, la praticità, il tutto nel rispetto dei tempi e dei bisogni di ogni bambino. L’obiettivo è di formare individui liberi, creativi, capaci di pensare autonomamente, valorizzando tanto il saper fare quanto il saper essere.

Chi era Rudolf Steiner

Il fondatore di questo approccio pedagogico, Rudolf Steiner (1861-1925), era un personaggio alquanto poliedrico ed eccentrico. Filosofo, esoterista, antropologo, Steiner sviluppò l’antroposofia, una dottrina che unisce la conoscenza scientifica ed esperienza interiore, con l’intento di comprendere la natura più profonda dell’essere umano e la sua connessione col mondo.

La prima scuola steineriana venne fondata nel 1919 per educare i figli degli operai della fabbrica di sigarette Waldorf Astoria, da qui il nome dell’approccio pedagogico. La scuola, che impartiva lezioni sia a bambini che bambini contemporaneamente, ebbe sin da subito successo e di lì a poco aprirono diverse scuole steineriane in numerose città europee e nel mondo.

I settenni

Uno dei tratti distintivi della pedagogia Waldorf è la suddivisione dello sviluppo umano, e quindi del bambino, in periodi di sette anni ciascuno.

Steiner individuò tre settenni principali: tra gli 0 e i 7 anni, con la scoperta del mondo attraverso il movimento e l’imitazione; dai 7 ai 14 anni, fase in cui l’attenzione si sposta verso la sfera creativa, emotiva ed artistica; e dai 14 ai 21 anni in cui vengono sviluppati il pensiero critico e la razionalità.

Questa suddivisione è riflessa nelle scuole steineriane, con cicli suddivisi in settenni, programmi, metodologie didattiche ed organizzazione scolastica pensati per rispondere alle esigenze e allo sviluppo degli individui in ogni diversa fase.

I principi della pedagogia steineriana

Nei percorsi steineriani ampio spazio è dedicato alla valorizzazione dell’arte e del lavoro manuale. Sono dedicate molte ore al canto, alla danza, al teatro, alla musica, per permettere agli individui di sviluppare queste capacità. Non mancano poi ore di lavori manuali che possono essere ad esempio lavorazione del legno, argilla, cera, uncinetto ecc., con l’obiettivo di favorire l’espressione personale e l’equilibrio tra le dimensioni intellettuale, emotiva e pratica. Nelle scuole steineriane poi non esistono attività divise tra maschi e femmine: nessuna pratica è riservata, ognuno è libero di sperimentare come preferisce.

Altro elemento importante è la cura dell’ambiente e lo sviluppo di un rapporto stretto con la natura. Le scuole devono essere pulite ed accoglienti, progettate per suscitare un senso di bellezza, calore ed armonia. Vengono usati materiali naturali come legno e stoffa, anche per i giocattoli, e si trascorre molto tempo all’aria aperta, con orti, fiori, piante, giardini. Nelle scuole steineriane, soprattutto fino alle superiori, la tecnologia non è ammessa: niente televisioni, smartphone, tablet o computer.

Infine, caratteristiche essenziali delle scuole steineriane sono la libertà e l’autonomia dell’alunno. Non è importante solamente trasmettere i saperi, ma è fondamentale insegnare la capacità di imparare, pensare criticamente, agire in modo responsabile nel mondo.

Il tutto per formare persone creative, coscienti e aperte al mondo, pronte a contribuire positivamente nel mondo.