Era il 1768 quando la Royal Society e l’Ammiragliato britannico affidarono a James Cook, allora giovane tenente della Royal Navy, una missione che sarebbe potuta culminare con la tragedia. In caso di riuscita, sarebbe stata ricordata come un trionfo assoluto: navigare fino agli estremi confini del Pacifico. Ufficialmente si trattava di osservare il transito di Venere a Tahiti, al fine di calcolare la distanza tra la Terra e il Sole. Ma in segreto, Cook ricevette un incarico irrivelato ai più: cercare e mappare la terra sconosciuta che molti europei immaginavano esistere a sud del mondo: l’Australia.
Marinai, scienziati e artisti
A bordo di un imponente veliero, Cook salpò da Plymouth con un equipaggio di marinai, scienziati e artisti, tra cui il celebre naturalista Joseph Banks. Dopo quasi due anni di viaggio attraverso gli oceani, il 19 aprile 1770 avvistarono per la prima volta le coste dell’attuale Australia orientale. Cook esplorò la costa registrandola con precisione maniacale sulle carte nautiche. Non è un caso che, oltre che per sapere e intraprendenza, Cook venga oggi ricordato quale simbolo di ordine e meticolosità. Grazie alle doti del leggendario tenente, l’equipaggio riuscì ad affrontare e sconfiggere le avversità incontrate in anni di navigazione, segnando definitivamente la costa orientale sulle mappe europee.
Genesi di una leggenda
Esploriamo la genesi di questo personaggio controverso, ma senz’altro epico: James Cook nacque nello Yorkshire da una famiglia di contadini, che non ambiva per lui a un futuro particolarmente brillante. Lavorò prima nella marina mercantile, poi nella Royal Navy, dove si distinse come cartografo eccezionale e comandante meticoloso. Ad animarlo non era la sete di affermazione, bensì la volontà di conoscere, scoprire e svelare l’ignoto. Un suo tratto distintivo fu anche la rettitudine e il senso di giustizia, esplicitati spesso attraverso l’attenzione alla salute dell’equipaggio.
Eredità controversa
Dopo tre grandi viaggi, morì tragicamente alle Hawaii nel 1779, durante un bisticcio con la popolazione locale. La sua eredità è grande, ma al tempo stesso ambigua e dibattuta: il suo viaggio trasformò per sempre le mappe del mondo e aprì la strada alla colonizzazione europea, avendo un impatto irreversibile sulle culture indigene.