Anna Freud e l’evoluzione della psicoanalisi infantile

da | Ott 20, 2025 | Pionieri e visionari

Nel panorama della psicanalisi del Novecento, Anna Freud è stata una delle figure più rilevanti e profondamente influente. Figlia del celeberrimo Sigmund Freud, Anna non solo ha seguito le orme del padre nel campo della psicoanalisi, ma si è costruita una propria identità grazie ai suoi studi, trasformando l’approccio terapeutico verso i più piccoli.

Chi era Anna Freud

Nata a Vienna nel 1895, sesta e ultima di sei figli di Sigmund Freud e della moglie Martha Bernays. In famiglia Anna crebbe in un ambiente molto stimolante dal punto di vista intellettuale e culturale, ma carente dal punto di vista emotivo. Sviluppò ad ogni modo un legame molto forte col padre, un rapporto che la influenzò enormemente dal punto di vista professionale: dopo aver lavorato come insegnante, infatti, Anna si avvicinò alla psicoanalisi e diventò una delle prime donne ad occuparsene.

A causa dell’ascesa del nazismo, la famiglia Freud di origini ebraiche fu costretta a trasferirsi a Londra negli anni Trenta. Lì padre e figlia fondarono la Hampstead Child Therapy Course and Clinic, centro pioneristico nella cura e studio di disturbi psichici infantili. Ed è proprio in questo centro che Anna Freud sviluppò teorie e metodi innovativi per l’osservazione e il trattamento dei disturbi infantili, influenzando profondamente la pratica clinica e la teoria psicoanalitica.

Il contributo di Anna Freud

Anna Freud, insieme alla sua collaboratrice Dorothy Burlingham, contribuì enormemente al campo della psicoanalisi infantile. La studiosa comprese che la psicoanalisi doveva essere modificata per poter essere applicata alla mente dei bambini in piena fase di sviluppo.

In uno dei suoi lavori fondamentali, L’Io e i meccanismi di difesa (1936), Anna Freud illustrò dettagliatamente le strategie di difesa inconsce con cui l’Io si protegge dall’angoscia, anche in prospettiva evolutiva, aiutando così a comprendere meglio le difficoltà psicologiche tipiche dell’infanzia.

Tra i concetti chiave introdotti da Freud ci sono le linee evolutive, cioè le tappe evolutive che il bambino attraversa passando dall’assoluta dipendenza all’autonomia, usate ancora oggi come strumento diagnostico fondamentale per valutare la maturità emotiva e comportamentale.

Con le sue ricerche, Anna Freud gettò le basi per la psicoterapia infantile, sottolineando l’importanza del contesto familiare, scolastico e affettivo nella crescita del bambino, e le sue opere ancora oggi sono un pilastro fondamentale per la psicoterapia infantile.