Ci sono molti modi per preparare un esame. Quasi tutti partono da un presupposto sbagliato: che studiare significhi “riempirsi la testa” di nozioni. Richard Feynman, fisico e premio Nobel, aveva un’idea completamente diversa: capire. Capire davvero. Le sue regole per imparare qualcosa non parlano di schemi, riassunti o memoria, bensì di onestà intellettuale. E, se le applichi, non servono solo per superare un esame, ma per cambiare il modo in cui pensi.
Numero uno: insegna come se dovessi spiegare a un bambino
La prima regola è semplice: se non riesci a spiegare un argomento con parole semplici, non l’hai davvero capito. Feynman suggeriva di prendere un foglio bianco e scrivere l’argomento in cima. Poi, spiegalo come se dovessi raccontarlo a un bambino di dodici anni: niente parole difficili, niente formule buttate lì. Solo logica, immagini mentali e collegamenti. Se inciampi o non sai come proseguire, fermati. Quello è il punto in cui devi tornare a studiare. È un metodo umile, liberatorio, che ti porta a smontare artifici e sovrastrutture. Così, ti rendi conto che capire è un atto di semplicità, non di complessità.
Numero due: identifica le lacune nella tua comprensione
Feynman diceva che il segreto dell’apprendimento è accorgersi di ciò che non si sa. Quando studi per un esame, tendi a ripetere ciò che già ti suona familiare: i paragrafi che “sai”, le parti che ricordi meglio. È rassicurante, ma inutile. Il vero progresso sta dove ti senti confuso. Ogni volta che una frase del libro ti sembra vaga, o non riesci a collegarla al resto, segna quel punto. È lì che si nasconde la tua occasione per capire davvero.
Numero tre: semplifica e riorganizza
Una volta che hai trovato i buchi e li hai colmati, riscrivi tutto con parole tue. Non copiare dal manuale. Costruisci una storia logica: perché questo accade? Cosa succede dopo? Qual è il collegamento con ciò che ho studiato prima? Quando riesci a creare un racconto coerente, significa che hai metabolizzato la materia. Non è più qualcosa che stai “ripetendo”: è diventata tua.
Numero quattro: rivedi e correggi
Alla fine, rileggi le tue spiegazioni come se fossi un altro. Trova le frasi che non suonano chiare, quelle che sembrano un po’ troppo astratte o meccaniche. Feynman era convinto che la chiarezza fosse una forma di amore verso la conoscenza. Se qualcosa non è chiaro, non è ancora finito. Il metodo Feynman è un invito a non barare con se stessi, a non scambiare la memoria per comprensione, né la complessità per intelligenza. Quando impari così, ogni esame diventa solo una conseguenza naturale: non un ostacolo, ma un’occasione per mostrare quanto hai davvero capito.