Ogni volta che apriamo un libro entriamo non soltanto nel mondo dell’autore, ma anche in un piccolo santuario per la nostra mente. Si attivano così meccanismi fisiologici che, lo raccontano gli studi, ci portano beneficio. Ad esempio, una ricerca che ha seguito migliaia di persone per 12 anni ha scoperto che chi leggeva libri aveva un rischio di mortalità inferiore del 20% rispetto a chi non leggeva affatto. Un solo capitolo al giorno sarebbe sufficiente a ripagare in termini di longevità. È presto spiegato: leggere stimola la mente, crea riserve cognitive, rafforza le connessioni neuronali; tutti fattori che agiscono come una corazza contro l’invecchiamento cerebrale.
Lo studio
Spesso pensiamo al libro come nutrimento per la mente, ma esistono effetti tangibili anche sul corpo… Uno studio condotto all’Università di Sussex ha mostrato che anche solo sei minuti di lettura possono abbassare lo stress fino al 68%. Stress ridotto significa battito più calmo, muscoli meno contratti, diminuzione della pressione arteriosa, come fa ogni buona tecnica di rilassamento. Inoltre, leggere è uno dei più potenti antidoti contro il declino cognitivo. Chi mantiene un’abitudine di lettura riduce il rischio di perdita della memoria e deterioramento cognitivo con l’avanzare dell’età. Uno studio cinese ha anche dimostrato che negli anziani la lettura abituale ha un effetto positivo sia sulla salute mentale sia fisica. Insomma, leggere non è uno sfizio da “cervelloni”, ma una vera palestra per il cervello, praticabile in qualsiasi età.
Dimensione emotiva e sociale
C’è un altro lato del leggere, più sottile, ma altrettanto potente: la dimensione emotiva e sociale. Quando entriamo in contatto con personaggi, conflitti, vite che non sono la nostra, sviluppiamo empatia, capacità di metterci nei panni dell’altro. Non è un effetto secondario, ma letteratura che educa il cuore. In ambito clinico, la biblioterapia (la prescrizione mirata di letture specifiche) è già impiegata per accompagnare la salute mentale, favorendo identificazione, catarsi, e riflessione. E non è fantasioso pensare che un romanzo che ci “prende” possa alleggerire un peso interiore. In più, l’atto di leggere può diventare socialità: gruppi di lettura, club del libro, condivisione di citazioni. Tutto questo contribuisce a nutrire il benessere psicologico.
Consigli per iniziare
La buona notizia è che non serve diventare lettori voraci o ingurgitare decine di libri al mese. La chiave è la costanza, la scelta di libri che tocchino, incuriosiscano, stimolino. Ecco qualche suggerimento: inizia con 15 0 30 minuti al giorno: anche un capitolo basta; scegli generi che ti attirino: non importa se romanzi, saggi, poesia… Se puoi, condividi le tue letture: parla di un libro con un amico, partecipa a un gruppo. In conclusione, l’essenziale è tener presente che, ogni volta che prendi in mano un libro, fai un gesto generoso verso te stesso.







