Un vecchio adagio recita: “l’ottimismo è il profumo della vita”. Benché siamo soliti dare a queste parole il peso di mera retorica, esse celando una sorprendente verità. L’’ottimismo non solo è auspicabile per lo spirito, ma anche per il corpo. A trarne giovamento sarebbe soprattutto il cuore che, quando impariamo a guardare la vita con fiducia, sarebbe meno predisposto ad ammalarsi. A confermarlo sono diversi studi…
Verità scientifica
Nel 2019, Laura Kubzansky e Eric Kim, psicologi di Harvard, hanno pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences uno studio su oltre 70mila persone seguite per più di trent’anni. Chi aveva un atteggiamento ottimista aveva fino al 35% in meno di probabilità di morire per malattie cardiovascolari rispetto a chi vedeva tutto nero. Un’altra ricerca, della Boston University School of Medicine, ha mostrato che le donne più ottimiste avevano una maggiore probabilità di raggiungere gli 85 anni rispetto alle coetanee pessimiste. Gli autori hanno calcolato che la differenza nella prospettiva di vita può arrivare anche a 10 anni in più. Anche l’American Heart Association, l’organizzazione più autorevole al mondo in materia cardiologica, nel 2021 ha riconosciuto ufficialmente che il benessere psicologico è un fattore di salute del cuore. In un documento pubblicato sul Journal of the American Heart Association, gli esperti hanno scritto che emozioni positive, senso di scopo e ottimismo “non sono accessori, ma parti integranti della prevenzione cardiovascolare”.
Come agisce l’ottimismo
Gli scienziati hanno identificato tre grandi meccanismi… In primo luogo, vi è la riduzione dello stress nocivo: l’ottimismo abbassa i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress cronico, e aiuta il corpo a mantenere un’infiammazione più bassa. In studi condotti dalla Northwestern University, le persone più ottimiste avevano valori più bassi di proteina C-reattiva, un indicatore del rischio cardiovascolare. Poi, l’ottimismo spinge ad acquisire abitudini sane. Come appurato da una meta-analisi di oltre 200.000 partecipanti pubblicata su JAMA Network Open, gli ottimisti tendono a muoversi di più, dormire meglio e seguire più fedelmente le terapie. Tutti comportamenti che, sommati, proteggono le arterie. Infine, aiuta a creare legami più solidi e a mantenere un senso di connessione sociale.
Ottimisti si diventa
Insomma, ci sono tante ragioni per cui conviene nascere ottimisti, e beato chi lo è! Ma c’è una buona notizia: anche i disfattisti possono cambiare prospettiva e tendere alla positività. Come fare? Piccoli esercizi quotidiani possono aiutare: scrivere tre cose buone accadute nella giornata, anche minime; immaginare il proprio futuro ideale e pensare a un piccolo gesto quotidiano che possa avvicinarcisi; muoversi con regolarità. Vedere la vita in rosa è una scelta, tanto vale operarla subito.
				






