Nato il 7 maggio 1840 a Votkinsk, nella provincia di Vyatka dell’Impero russo, Pyotr Ilyich Ciajkovskij ospitò in sé l’eredità di due differenti culture: quella russa e quella europea. Suo padre, Ilya Petrovich, era ingegnere e gestore di un’impresa siderurgica; la madre, Alexandra Andreyevna (nata d’Assier), aveva origini francesi. Fin da piccolo, Pyotr mostrò precoce affinità con la musica: a quattro anni compose un canto insieme alla sorella maggiore. Benché si percepisse animato dal sacro fuoco dell’arte, la musica non fu una scelta scontata, per lui che, in un primo momento, valutò di intraprendere una carriera da funzionario civile.
Sensibilità fuori dall’ordinario
Nel 1861 entrò nella nascente Scuola di musica a San Pietroburgo ed ebbe modo di ricevere una formazione musicale professionale. Fil rouge della sua esistenza fu senz’altro una sensibilità fuori dall’ordinario, intensa, devastante, quasi drammatica, che diede vita e colore alla sua opera. Si sposò nel 1877 con Antonina Miliukova, ma il matrimonio durò solo pochi mesi e contribuì a un periodo di profonda crisi creativa. A partire dagli anni ’80 ottenne sempre maggiore riconoscimento ufficiale: venne nominato nobile dal sovrano, ottenne una pensione imperiale, e poté dedicarsi pienamente alla composizione.
Un’opera vastissima
Infine, il 6 novembre 1893 morì a San Pietroburgo all’età di 53 anni, ufficialmente di colera, benché la sua dipartita sia ancora avvolta nel mistero: in molti suffragano l’ipotesi di suicidio. L’opera di Ciajkovskij è vastissima: 7 sinfonie numerate, diverse opere liriche, balletti che sono diventati pietre miliari, concerti, musica da camera… Tra le sue creazioni più celebri svetta Il balletto Il Lago dei Cigni (Swan Lake), uno dei simboli della fusione fra orchestrazione romantica e magia scenica russa. E che dire de Il balletto Lo Schiaccianoci (The Nutcracker), che ha raggiunto un’ampia popolarità internazionale? Non meno celebri sono La sinfonia n.6 in Si minore Op. 74, detta “Sinfonia Patetica”, il Concerto per pianoforte n.1 e l’ouverture Romeo e Giulietta.
Patrimonio emotivo collettivo
Le sinfonie e i balletti di Ciajkovskij sono entrati nel “senso comune” della musica: temi famosi, usati nei film, nei cartoni animati, nei concerti amatoriali. Non è solo “alta musica”, ma patrimonio emotivo collettivo. Per questo motivo, la sua musica parla anche a chi non conosce le regole della sinfonia.







