Enigmatica, affascinante, introversa, intensa. Poche figure hanno saputo cambiare la poesia come Emily Dickinson che ha saputo scrivere di morte, amore, spiritualità e natura in un nuovo modo, rompendo le regole e riuscendo a parlare direttamente all’animo umano.
Nonostante una vita trascorsa nella sua casa di famiglia ad Amherst nel Massachusetts, i suoi versi essenziali ma con una sensibilità profondamente moderna hanno trovato il successo postumo, diventando uno dei pilastri della poesia moderna.
Una vita isolata
Nata il 10 dicembre 1830 ad Amherst, nel Massachusetts, Dickinson crebbe in una famiglia colta, austera e molto religiosa. Fin da bambina, insegnanti e compagni di scuola riconobbero in lei un talento precoce per la scrittura, e sviluppò uno spiccato interesse per la letteratura, per la botanica e la filosofia.
Dal carattere introverso e contemplativo, col passare degli anni Dickinson si ritirò progressivamente dalla vita sociale, fino a raggiungere un isolamento quasi totale. La maggior parte della sua vita la trascorse nella casa di famiglia ad Amherst, ma mantenne comunque un lungo e intenso scambio epistolare con amici e familiari.
La sua produzione letteraria fu sterminata: oltre 1.800 poesie scritte su piccoli fogli di carta, cuciti a mano con ago e filo e riposti accuratamente in un raccoglitore. Di queste durante la sua vita ne furono pubblicate poche, spesso però modificate dagli editori. La sua fama e il suo riconoscimento letterario vennero solo dopo la sua morte (avvenuta nel 1886) quando la sorella Lavinia scoprì e raccolse i suoi manoscritti, dando inizio alla diffusione della sua opera a partire dal 1890.
La poesia e l’eredità di Emily Dickinson
I temi maggiormente ricorrenti nella poesia di Dickinson spiccano la fede, il dubbio, la morte, l’amore, la natura, nonché riflessioni sul senso della vita.
Nelle sue composizioni spesso non vengono rispettate le regole metriche e grammaticali della sua epoca, i ritmi sono irregolari, compaiono spesso lineette telegrafiche e l’uso delle maiuscole non è convenzionale. Anche l’uso delle metafore è spesso estremamente elaborato, tanto da diventare quasi criptico, tuttavia il linguaggio usato è limpido e chiaro.
Tra le composizioni più note citiamo Because I could not stop for Death, in cui il narratore incontra la Morte, incarnata in un gentiluomo che viaggia su una carrozza trainata da cavalli, giunta a prendere la voce narrante ed accompagnarla nel suo viaggio verso l’aldilà.
Sin dalla pubblicazione della prima raccolta postuma, Emily Dickinson è stata riconosciuta come una delle poetesse più importanti non solo del XIX secolo, ma anche di tutti i tempi. La sua sensibilità, la profondità psicologica ed introspettiva, il linguaggio essenziale ma intenso e le sue innovazioni sono ancora oggi studiate e ammirate da critici, appassionati e lettori.
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