Domenica 20 Giugno, allo Stadio Olimpico di Roma, prima del fischio d’inizio della partita tra Italia e Galles, molti dei giocatori titolari si sono inginocchiati nel segno del “Black Lives Matter”; il problema sta tutto in questa parola “molti” non “tutti”;
infatti solo cinque degli undici giocatori azzurri, accompagnati da tutta la squadra gallese, hanno scelto di inginocchiarsi, mentre gli altri sei hanno preferito non farlo, scatenando un mare di polemiche tra opinionisti del mondo dello sport e non solo.
Il movimento, citando Treccani “…si sviluppa all’interno della comunità afroamericana statunitense in reazione agli omicidi delle persone nere da parte delle forze di polizia e contro le politiche discriminatorie ai danni della comunità nera, successivamente diffusosi a livello internazionale nella lotta contro il razzismo”. In molte manifestazioni sportive è diventato una dimostrazione piuttosto frequente e adottata nell’europeo di quest’anno anche da numerose nazionali partecipanti
Su questo movimento, la Uefa, organizzatrice del torneo, non ha rilasciato delle linee guida obbligatorie da seguire, pertanto i giocatori sono liberi dallo scegliere se compiere il gesto, oppure no.
L’ex centrocampista della Juventus e della Nazionale, Claudio Marchisio ha criticato gli azzurri che non si sono inginocchiati. “C’è libertà di scelta, ma questa è una protesta molto importante e avrei preferito che si inginocchiassero tutti gli azzurri”.
Per molti questa polemica è però considerata piuttosto sterile. Si tratta di un rito volontario e non obbligatorio; perché, riguardando anche le immagini del momento incriminato viene il dubbio che il non inginocchiarsi non sia stato una polemica nei confronti del movimento, ma il risultato di una condizione pre partita carica di tensione, dove la concentrazione è fondamentale. Alcuni calciatori, addirittura stavano scambiandosi il pallone cercando di prendere confidenza con la sfera e mantenendo i muscoli al caldo.
Per chiudere la polemica, il Presidente della FIGC Gabriele Gravina ha dichiarato:“Giocatori inginocchiati per il Black Lives Matter? Massimo rispetto per tutte le forme di dimostrazione contro la discriminazione razziale. Noi non imponiamo nulla, lasceremo liberi i nostri ragazzi”, aggiungendo poi “ Chi conosce la FIGC, sa che noi poniamo in essere ogni attività contro ogni forma di razzismo. Questo non può essere frutto di imposizione, ognuno assume le sue convinzioni attraverso le sue sensibilità più o meno tangibili. Con i ragazzi ne avevamo parlato, sapevamo che il Galles lo avrebbe fatto ed era previsto nel protocollo pre gara. I calciatori sono stati liberi, qualcuno si è inginocchiato e altri hanno applaudito come i tifosi”