L’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama è intervenuto ieri alla COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si sta svolgendo a Glasgow in Scozia.
Durante l’attesissimo discorso, Obama ha incitato i leader mondiali ad impegnarsi ancora di più e subito nella lotta al cambiamento climatico. “Il tempo sta per scadere. Abbiamo fatto significativi passi avanti dall’accordo di Parigi, ma dobbiamo fare di più”. E ancora: “Non siamo lontanamente vicini a dove dovremmo essere” nel taglio delle emissioni concordati a Parigi, accusando inoltre la maggior parte dei Paesi di non essere stati tanto ambiziosi quanto necessario.
Gli ammoniti non sono finiti qui. L’ex presidente ha attaccato la Cina e la Russia, affermando che: “È stato particolarmente scoraggiante vedere i due leader dei maggiori emettitori al mondo, la Cina e la Russia, rifiutare persino di partecipare ai lavori”. “I loro piani nazionali sembrano riflettere una mancanza di urgenza e la volontà di mantenere lo status quo, un vero peccato”, ha aggiunto.
Dal piano politico si è spostato poi a quello personale. “Anche io sono stato un island kid, un ragazzo delle isole”, riferendosi alla sua infanzia e gioventù trascorse alle Hawaii. Isole che, oltre ad altre nazioni, sono particolarmente vulnerabili e suscettibili ai cambiamenti climatici. Per questo motivo, Obama ha voluto spronare nuovamente i leader mondiali a mantenere l’impegno nel contenere il riscaldamento entro e non oltre gli 1.5°.
Infine, Obama ha lanciato un appello ai giovani: “Capisco la vostra frustrazione. Voglio che restiate arrabbiati, voglio che manteniate questa frustrazione, continuate a fare pressione”, incoraggiandoli ad “incanalare la rabbia” per creare qualcosa di positivo. Ha citato i nomi dei giovani attivisti più impegnati e noti sul fronte della lotta al cambiamento climatico. Di Greta Thunberg ha detto: “Alla sua età non ero sulla copertina del Time e se bigiavo la scuola non era per il clima”.
Ma l’intervento non è stato accolto positivamente da tutti i giovani. In particolare, l’attivista ugandese Vanessa Nakate lo ha accusato di non avere mantenuto le promesse che aveva fatto quando era ancora presidente degli Stati Uniti. Su Twitter, infatti, lo attacca: “Signor Obama, avevo 13 anni quando lei ha promesso 100 miliardi di dollari per finanziare la lotta al cambiamento climatico. Gli Stati Uniti hanno tradito quella promessa, questo costerà vite umane in Africa. Il Paese più ricco della Terra non contribuisce abbastanza al fondo salvavita. Lei vuole incontrare i giovani del COP26. Noi vogliamo azioni. Obama e @POTUS #FateciVedereISoldi”.
Il discorso di Obama si è tenuto durante la seconda settimana della COP26, edizione molto discussa. Da un lato i leader globali hanno promesso, tra le altre cose, di impegnarsi di più per far sì che le emissioni diminuiscano. Dall’altro la conferenza è stata fortemente contestata da gruppi ambientalisti, leader e rappresentanti delle popolazioni indigene e giovani attivisti, che si sono dichiarati completamente insoddisfatti, accusando la politica di non aver rispettato le promesse fatte e di greenwashing (cioè tutti quei tentativi da parte di aziende, organizzazioni ed enti di mostrarsi sensibili ed attenti alle questioni ambientali senza in realtà esserlo effettivamente).
La Conferenza si concluderà il 12 novembre.