Da quando Mark Zuckerberg ha annunciato il cambio del nome di Facebook – ne avevamo parlato in ‘Cosa succede se Facebook cambia nome’– l’interesse verso il metaverso si è acceso.
L’annuncio del metaverso ha aperto l’interesse intorno alla possibilità di declinare le attività lavorative, formative e ludiche in ambienti ricreati digitalmente vivibili grazie ai visori VR, occhialini AR, computer e smartphone. Un po’ come accade nei più classici film di fantascienza cyberpunk!
Le aziende che per prime hanno dimostrato una nota di interessa riguardo il Meta sono state Microsoft e Google. Mesh è la piattaforma ideata da Microsoft per sviluppare applicazioni che permetteranno incontri virtuali con la realtà mista, utili per lavoro, la telemedicina e la formazione. Un servizio in cloud per sviluppare applicazioni che poi si estenderanno in ologrammi in cui gli utenti possono trasformarsi in avatar e condividere qualunque tipo di esperienze in questo spazio virtuale di realtà aumentata.
Google dal canto suo ha annunciato l’integrazione, nel già esistente team dei Google Labs, di tutti i programmi che riguardano la realtà virtuale, quella aumentata e gli altri prodotti innovativi del gruppo, principalmente software.
Apple starebbe lavorando da anni ad occhialini di realtà aumentata e visori per il virtuale che dovrebbero essere immersi nel mercato già nel 2022. Stando alle parole di Ming-Chi Kuo, noto analista Apple, i dispositivi potrebbero supportare sia la Realtà Aumentata (AR) che la Realtà Virtuale (VR) e potrebbero sfoggiare display micro-OLED quando verrà lanciato il prossimo anno.
Sono noti già i giochi The Sandbox: un gioco in cui si può creare qualsiasi cosa, da interi mondi a nuove strutture e si possono ottenere dei profitti “reali”. Sarà stato questo modo di giocare a suscitare la curiosità in Adidas.
Il noto brand di abbigliamento sportivo ha espresso l’interesse nell’ avere il suo piccolo mondo virtuale proprio all’interno di The Sandbox.
E siamo sicuri che questo interesse per il Meta sia solo l’inizio.