Novità sul fronte scuola a breve sarà disponibile la nuova bozza della riforma del ministro Patrizio Bianchi e che dovrà essere varata entro il 30 giugno 2022 e ha come obiettivo di portare in cattedra 70 mila nuovi docenti di ruolo entro il 2024. La riforma toccherà diversi punti: dal reclutamento dei docenti delle scuole medie e superiore all’aumento dei crediti di formazione necessari per ottenere l’abilitazione, oltre alla laurea magistrale o a ciclo unico.
Nella bozza della nuova riforma presentata ieri 12 aprile ai sindacati, sono previste anche modifiche relative agli stipendi degli insegnanti, in particolare gli scatti di stipendio non dipenderanno più solo dall’anzianità, ma anche dallo svolgimento di percorsi di formazione e aggiornamento permanenti.
Per l’abilitazione è previsto un aumento di CFU che attestino le competenze del docente: saranno 60 crediti, rispetto agli attuali 24. Metà di questi crediti dovranno essere appresi mediante un tirocinio curriculare a cui va aggiunta una prova simulata d’insegnamento.
Una volta ottenuti i 60 cfu sarà possibile conseguire l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
Tra le novità presenti nella riforma è previsto che i concorsi per docenti abbiano cadenza annuale. Il concorso consisterà in un’unica prova scritta con quesiti a risposta multipla. La prova, se superata con almeno un punteggio di 70/100, permetterà l’accesso alla prova orale e alla valutazione dei titoli.
Per quanto riguardo gli stipendi questi saranno legati alla formazione. Infatti la progressione stipendiale risulterebbe accelerata se gli insegnanti svolgessero con i profitti i corsi selezionati e certificati dalla Scuola di Alta formazione del Ministero dell’Istruzione. La formazione continua prevederà scatti di stipendio paralleli a quelli di anzianità.
Per tutti i dettagli bisogna aspettare l’uscita del bando a fine giugno.