Diventare dottori in Medicina è il sogno di molti giovani, ma dal sogno alla realtà ci sono i test di ingresso per la Facoltà che in Italia attualmente è a numero chiuso con un rigoroso test di ingresso.
Lo scorso 6 settembre sono stati 65 mila gli aspiranti medici che hanno provato ad affrontare il test di medicina. A contendersi l’accesso per i 16.070 posti – 14.740 per medicina e 1.330 per odontoiatria – sono 65.378 studenti.
Oggi appena il Ministero ha presentato i primi risultati delle prove, risulta un gravoso bilancio in quanto la metà di quei 65 mila giovani non ha superato il test di ingresso. Sono infatti risultati idonei 28.793 partecipanti contro i 38.715 dello scorso anno. Quasi diecimila in meno rispetto un solo anno fa, con l’aggravante che quest’anno il punteggio d’accesso era inferiore rispetto gli altri anni.
L’Ansa riporta che quest’anno il test con 15.876 posti a disposizione consisteva in 60 quesiti, la maggior parte dei quali di materie disciplinari, meno alla logica e meno cultura generale. Gli studenti hanno avuto 100 minuti di tempo per rispondere a 4 domande di competenza di lettura e conoscenze acquisite negli studi, 5 di ragionamento logico e problemi, 23 sono stati i quesiti di biologia, 15 di chimica, 13 di fisica e matematica.
Test di ingresso cosa cambierà per i prossimi anni
Con molta probabilità dal prossimo anno la modalità di ammissione ai corsi cambierà completamente: la riforma voluta dalla ministra Cristina Messa prevede un vero e proprio percorso che comincia al quarto anno della scuola superiore, con corsi di orientamento e prove d’esame che potranno essere ripetute. Sostiene la Ministra che “l’idea è quella di associare il test all’orientamento. Di fare un percorso unico, attraverso dei test somministrati negli ultimi anni del percorso scolastico, più volte, fino a 4 tentativi, per far capire ai ragazzi se è quella la loro strada”.
Consulcesi sottolinea che i risultati dei test sono dovuti a un sistema antiquato che non premia i meritevoli. Infatti “nonostante i posti disponibili nelle facoltà di medicina italiane siano aumentati di più di 700 unità, su oltre 60mila iscritti ce la faranno solo 14.470”.