Boom di ricorsi al Tar per gli studenti bocciati

da | Set 28, 2022 | Mondo Scuola

Secondo i dati relativi all’ultimo anno scolastico, la percentuale di studenti bocciati che ricorrono al Tar si sta moltiplicando. Stanno ad un’inchiesta fatta dal Quotidiano di Puglia a Lecce: nel solo mese di settembre il tribunale amministrativo ha discusso ben 10 cause intentate da genitori scontenti della bocciatura dei figli. Secondo le sentenze tutte le 10 cause sono state rigettate e quindi gli studenti bocciati dovranno ripetere l’anno scolastico.

 Per Cristina Costarelli, preside al Newton di Roma e presidente dell’Associazione presidi del Lazio il fenomeno di rivolgersi al Tribunale è ricorrente e mette in difficoltà professori e dirigenti scolastici. Infatti questo fenomeno  «arriva a condizionare in alcuni casi anche l’azione serena di valutazione delle scuole perché interviene dall’esterno con percorsi giudiziali che non assumono la ratio di certe decisioni formative interne e si appellano spesso a principi formali o che non appartengono al percorso scolastico».

Il ricorso al Tar è uno strumento che molti genitori sfruttano questo servizio anche senza avere le giuste motivazioni da portare davanti al Giudice. Tra le varie cause troviamo un genitore che obietta la bocciatura del figlio in quanto ha riportato insufficienze in materie non importanti per l’istruzione del ragazzo, un altro caso vede la mancanza di comunicazione dell’esame di stato, in altri casi i genitori hanno chiesto un risarcimento fino a 700mila euro.

È chiaro che inevitabilmente il lavoro dell’insegnante diventa ancora più difficile, e comunicare ai genitori il poco interesse verso lo studio del figlio risulta difficile e motivo di malcontento.

Deve essere chiaro al genitore che la scuola è un posto sicuro dove lasciare i propri figli di crescere, imparare e sbagliare.

Il ricorso dopo la bocciatura non è una soluzione del problema, ci sono svariati modi onde evitare i brutti voti e cercare la soluzione per alzare la media. Uno fra tutti è la richiesta d’aiuto che deve essere richiesta direttamente al docente: conoscere infatti le lacune del discente e intraprendere un programma di studi con la giusta direzione motiva il ragazzo a non perdersi durante l’anno.

Anche il supporto extra scolastico diventa importantissimo in caso di insufficienza di determinate materie, affidarsi a un tutor significa avere la possibilità di conoscere un nuovo metodo di studio e avere un professionista che affianca il ragazzo step by step.

Prestare attenzione alle comunicazioni fornite dall’Istituto su Esami di stato, open day universitari e corsi di orientamento è un ottimo modo per non perdere scadenze importanti per il futuro del ragazzo. Prevenire è sicuramente meglio che ricorrere al Tar!