Il 14 luglio è stato firmato il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il triennio 2019-21 del comparto Istruzione e Ricerca che riguarda complessivamente 1.232.248 dipendenti. Ecco le novità in arrivo per i docenti e il personale ATA.
Aumenti di stipendio mensili e lavoro agile
Il nuovo contratto nazionale prevede un aumento mensile medio tra i 124,40 euro per i docenti, 97,72 euro per il personale ATA, mentre per i direttori dei servizi generali e amministrativi vedranno aumentare la loro busta paga di 190 euro.
Nel nuovo contratto è stata inserita anche la regolamentazione del lavoro agile estesa a tutti i settori. Sono state riviste le disposizioni relative al personale scolastico, quello amministrativo delle università e delle accademie e dei conservatori.
Per gli enti di ricerca è previsto un ulteriore accordo integrativo con una successiva trattativa per la definizione dell’ordinamento professionale e per risolvere la questione delle risorse aggiuntive per gli enti di ricerca non vigilati del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR).
La soddisfazione dei sindacati e dei Ministri
Piena soddisfazione dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia ATA”.
Anche Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione, è d’accordo: “Si tratta di un passo fondamentale per il miglioramento delle condizioni di lavoro in un settore cruciale per la crescita del Paese”.
Le sigle sindacali che hanno portato avanti le trattative e siglato il nuovo contratto complessivamente sono positive. Gianna Fracassi, segretaria generale Flc-Cgil, ha dichiarato: “Si è chiusa una trattativa lunghissima. Sono state distribuite ulteriori risorse e abbiamo fatto degli avanzamenti anche nella parte normativa. Sul versante Ata e Dsga è andata bene. Abbiamo affrontato il tema dell’ordinamento e si può dire che nessuno rimane indietro, tutti fanno un passo avanti. Abbiamo rivalutato le risorse per le posizioni economiche e le amplieremo significativamente”.
Dello stesso avviso Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola: “Abbiamo riconosciuto 124 euro di aumento per allinearci agli stipendi della PA. Abbiamo riconosciuto tre giorni di permesso retribuito ai precari, abbiamo lavorato per organizzare una nuova impostazione degli ordinamenti ATA che riattiva le posizioni economiche e inserisce all’interno dei collaboratori scolastici la figura degli operatori.
“Abbiamo messo al centro la formazione degli insegnanti, abbiamo consentito che le attività di formazione siano pagate con il fondo accessorio. Abbiamo riconosciuto compensi per tutte le attività di tutoraggio e coordinamento”.