Ne L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali del 1872, Charles Darwin definì le lacrime emotive “prive di scopo”. Ma da allora la ricerca scientifica ha dimostrato come le lacrime svolgano diversi ruoli importanti: dal segnalare vulnerabilità alla rimozione di batteri dagli occhi.
E secondo una recente ricerca, le lacrime, soprattutto quelle delle donne, hanno un altro compito importante: ridurre i comportamenti aggressivi.
Aggressività ridotta
Prendendo spunto da precedenti ricerche effettuate sui roditori, lo studio è stato condotto dal Weizmann Institute of Science in Israele e rivela che le lacrime prodotte dalle donne contengono delle sostanze chimiche che riducono significativamente l’aggressività negli uomini.
I ricercatori hanno chiesto ad un gruppo di volontari di annusare un campione di lacrime versate da donne oppure una soluzione salina. I volontari hanno giocato ad un videogame progettato appositamente per suscitare comportamenti aggressivi negli uomini.
I volontari che durante il gioco hanno annusato le lacrime hanno mostrato un calo drastico del 43,7% in comportamenti aggressivi e una corrispondente diminuzione dell’attività cerebrale nella corteccia prefrontale e l’insula anteriore, cioè le regioni del cervello legate all’aggressività.
“Questi risultati suggeriscono che le lacrime sono una ‘coperta chimica’ che offre protezione contro l’aggressività e che questo effetto è comune ai roditori ed esseri umani, e forse anche ad altri mammiferi”, ha dichiarato in un comunicato Noam Sobel, coautore dello studio e neurobiologo.
Recettori coinvolti
In collaborazione con i colleghi della Duke University, il team ha sfruttato la biologia molecolare per testare gli effetti delle lacrime e della soluzione salina su 62 recettori olfattivi umani in una piastra di Petri. Hanno identificato quattro recettori che rispondevano alle lacrime ma non alla soluzione salina. Questa scoperta aiuta a capire come vengono elaborati i segnali feromonali negli esseri umani, ha spiegato la coautrice Shani Agron.
Gli esperti ora vogliono condurre altri esperimenti per verificare l’effetto delle lacrime delle donne su altre donne e quello delle lacrime dei bambini sugli adulti. Sobel ipotizza che le lacrime dei neonati, in particolare, avranno probabilmente un effetto di riduzione dell’aggressività sugli adulti. “I neonati non possono comunicare con il linguaggio”, ha affermato. “Ma l’evoluzione potrebbe aver fornito ai bambini questo strumento per ridurre l’aggressività”.
“I neonati non possono dire: ‘Smettila di essere aggressivo nei miei confronti’. La loro capacità comunicativa è molto limitata e sono anche indifesi. Hanno tutto l’interesse a ridurre l’aggressività”.
E il fatto che le persone continuino a produrre lacrime in età adulta, ha aggiunto Agron, indica che il pianto è probabilmente “un comportamento che ci serve per tutta la vita”.