Per sbarcare di nuovo sulla Luna dovremo aspettare ancora un po’. Qualche giorno fa, infatti, la NASA ha annunciato che dovrà rinviare le missioni lunari Artemis II e III per motivi tecnici.
Rinvio di un anno
L’agenzia spaziale statunitense in una conferenza stampa tenutasi il 9 gennaio ha annunciato che la missione Artemis III, che prevede l’atterraggio degli astronauti Jeremy Hansen, Christina Koch, Victor Glover e Reid Wiseman vicino al polo sud della Luna, sarà ritardata di un anno, almeno fino al settembre 2026.
Anche la missione Artemis II, una spedizione di 10 giorni in cui l’equipaggio dovrà viaggiare intorno alla Luna e tornare per testare i sistemi di supporto vitale, è stata rimandata al settembre 2025.
Per queste missioni, la NASA si avvale della collaborazione di diverse aziende private tra cui SpaceX di Elon Musk e Lockheed Martin, ed utilizza veicoli spaziali e tecnologie mai testate prima d’ora, per questo la NASA è particolarmente cauta.
I problemi tecnici
Tra i problemi riscontrati ci sono il sistema elettronico all’interno del sistema di supporto vitale della capsula Orion. Gli ingegneri poi vogliono studiare più approfonditamente le prestazioni dello scudo termico che protegge la capsula Orion, soprattutto in vista del rientro nell’atmosfera terrestre al termine della missione.
Infine, il problema più grande per la NASA è Starship, il mezzo di atterraggio fornito da SpaceX ancora in fase di test che sarà utilizzato durante Artemis III. Il piano è che gli astronauti si trasferiscano sulla Starship in orbita lunare e che poi scendano con questa sulla superficie della Luna, un’operazione mai fatta prima.
SpaceX quindi non solo deve far funzionare correttamente Starship, ma dovrà anche trovare il modo di rifornire Starship di carburante in orbita terrestre, un’altra pratica completamente nuova.
“Stiamo tornando sulla Luna in un modo mai visto prima, e la sicurezza dei nostri astronauti è la massima priorità della NASA mentre ci prepariamo per le future missioni Artemis”, ha dichiarato durante la conferenza Bill Nelson, amministratore della NASA.
L’obiettivo del programma è quello di stabilire una presenza umana a lungo termine al di fuori dell’orbita terrestre, costruendo un campo base lunare e una stazione spaziale che giri intorno alla Luna, come trampolino di lancio per la futura esplorazione umana di Marte.