Dal romanticismo alle vedute alla stagione delle guerre di Indipendenza. L’Ottocento è stato un secolo intenso per la Lombardia, pieno di cambiamenti epocali riflessi nelle opere d’arte. Un fermento esplorato nella mostra 800 Lombardo. Ribellione e conformismo, da Hayez a Previati, a Monza presso l’Orangerie – Reggia di Monza e i Musei Civici di Monza dal 13 aprile fino al 28 luglio 2024.
La scena artistica lombarda ottocentesca
La mostra permette di immergersi in una stagione molto vivace della Lombardia, l’Ottocento, attraverso dipinti, disegni e sculture, per svelare la scena artistica lombarda popolata da maestri come Hayez, Faruffini, Medardo Rosso e Previati.
Curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi cultural, in collaborazione con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e con il Comune di Monza, l’esposizione è divisa in due luoghi non solo per accogliere le oltre 150 opere che compongono la rassegna, ma anche per separare il focus monzese (ai Musei Civici) da quello lombardo in generale (all’Orangerie).
Il percorso espositivo è sviluppato in aree tematiche in cui sono analizzati i movimenti e le iconografie usate in quel periodo, accompagnate dalle biografie e dalle personalità dei singoli artisti, mostrando così come “l’Ottocento sia stato, a Monza, in Lombardia e in tutta Italia, un secolo che ha espresso artisti di alta qualità, da non considerare soltanto francese o inglese”, ha spiegato la curatrice Bartolena.
Dal romanticismo alle guerre d’Indipendenza
La sala espositiva dei Musei Civici ospita le opere dei grandi artisti monzesi Pompeo Mariani, Mosè Bianchi, Eugenio Spreafico ed Emilio Borsa che hanno rappresentato Monza, città che in quel momento stava vivendo una forte espansione industriale.
L’Orangerie, invece, si concentra sull’ambiente milanese e sulle province lombarde. La rassegna si apre con la stagione romantica e la figura di Francesco Hayez, maestro che ha segnato la cultura milanese e che ha ispirato altri pittori a lui contemporanei le cui opere sono esposte, come Giacomo Trecourt, Massimo d’Azeglio e Giuseppe Molteni.
Ampio spazio poi ai vedutisti, ai “prospettici” della prima metà del secolo come Angelo Inganni, ma anche al genere paesaggistico con opere di Eugenio Gignous, Silvio Poma e Filippo Carcano, che in quel periodo diventò molto in voga grazie alle rappresentazioni delle campagne brianzole, le montagne e i laghi della regione.
Il percorso passa poi al periodo delle guerre di Indipendenza, con dipinti incentrati sulle tematiche risorgimentali, tra cui spiccano opere di Gerolamo e Domenico Induno, noti anche per le loro scene in cui narrano la vita quotidiana sia delle classi meno agiate che quelle più abbienti con scene di incontri galanti ed ambientati nei salotti borghesi.
Nella mostra sono presenti anche opere del visionario Giovanni Carnovali detto “Il Piccio”, Federico Faruffani e Tranquillo Cremona, il quale assieme ea Daniele Ranzoni e Giuseppe Grandi fonderà il movimento della Scapigliatura.
800 Lombardo. Ribellione e conformismo, da Hayez a Previati è visitabile fino al 28 luglio.