Cellulari, croce e delizia dell’era contemporanea! Li abbiamo sempre con noi, eppure non perdiamo mai occasione per imputargli i peggiori disturbi ai danni della salute e dell’equilibrio personale. È sempre colpa loro, dall’alienazione alla quale ci condannerebbero alle malattie che sarebbero in grado di provocare. Su tutte il cancro al cervello. Ma è giusto demonizzarli? Stando a un recente studio non proprio… L’uso dello smartphone non è associato al rischio di tumori al cervello o alla testa. È quanto emerge da un’ampia revisione delle ricerche di migliore qualità sul tema commissionata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e pubblicata sulla rivista scientifica Environment International.
Credenza infondata
Pare sia giunto il momento di smentire la credenza secondo la quale, a causa delle radiazioni elettromagnetiche, il cellulare favorirebbe l’insorgenza di certi tipi di cancro. Coordinata dall’Australian Radiation Protection and Nuclear Safety Agency (Arpansa), l’analisi ha preso in esame oltre 5mila studi sulla correlazione tra cellulari e insorgenza di tumori, salvo poi scremarli per approfondire le sole indagini che godono di validità scientifica. Il numero si è così ridotto a 63. Gli studi sull’argomento, a detta degli autori: “non mostrano collegamenti tra l’uso di cellulari e l’insorgenza di tumori al cervello, della testa o del collo”. Ken Karipidis, primo autore dello studio, ha spiegato: “anche se l’uso del telefono cellulare è salito alle stelle, i tassi di tumore al cervello sono rimasti stabili”. E, in merito alle radiazioni elettromagnetiche emesse dai dispositivi che sfruttano la tecnologia wireless, ha aggiunto: “siamo continuamente esposti a onde radio a bassa frequenza nell’ambiente quotidiano, perché la radiazione è in sostanza energia che viaggia da un punto all’altro”.
Le prossime missioni
Il proposito del team di ricerca è adesso quello di approfondire la presunta correlazione tra l’uso dello smartphone e lo sviluppo di patologie quali leucemia e linfoma non-Hodgkin. Possiamo intanto tirare un respiro di sollievo per quanto sopra, a cui si aggiungono altre rassicurazioni… Karipidis ha infatti chiosato che, stando a una revisione commissionata dall’OMS su onde radio e fertilità maschile, non vi sarebbe un’associazione tra l’esposizione alle onde radio e un calo del numero di spermatozoi nei testicoli.